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Bimba di due anni uccisa dalla madre a Cisliano

Bimba uccisa a Cisliano, “Patrizia ha premeditato l’omicidio, è pericolosa”: convalidato il fermo

Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo per Patrizia Coluzzi, la donna di 41 anni accusata di aver ucciso la figlia di 2 anni la notte tra il 7 e l’8 marzo nella sua a Cisliano, alle porte di Milano. Così è stata rigettata la richiesta di un trasferimento ai domiciliari in una casa di cura presentata dai legali difensori. Per il giudice Patrizia ha premeditato l’omicidio, “è pericolosa”.
A cura di Giorgia Venturini
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Resta in carcere Patrizia Coluzzi. Ieri pomeriggio il giudice per le indagini preliminari di Pavia Carlo Ottone De Marchi ha convalidato il fermo in carcere per la donna di 41 anni accusata di aver ucciso la figlia di 2 anni la notte tra il 7 e l'8 marzo nella sua casa a Cisliano, alle porte di Milano. Il giudice ha così rigettato la richiesta dei legali della donna, Valentina Cristalli e Ilenia Peotta, che chiedevano un trasferimento ai domiciliari in una casa di cura: per il gip sarebbe alto il pericolo di reiterazione ed è "desumibile dalla premeditazione della condotta, dal comportamento dell'indagata antecedente ai fatti, in cui dichiarava il proprio proposito delittuoso, non accettando la separazione dal marito e manifestando i suoi propositi di rivalsa, e dalla particolare vulnerabilità della vittima priva di qualsiasi strumento di difesa, oltre che dal fatto che l'indagata è madre di altri due figli minori", scrive il giudice.

Per il giudice l'omicidio è stato premeditato

Il giudice si è soffermato anche sulla personalità della donna definendola "pericolosa". La donna ha dimostrato l'assenza di "ogni capacità di autocontrollo – aggiunge il gip – inequivocabilmente dimostrata dall'indagata, che costituisce il presupposto necessario per l'applicazione della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari anche a mezzo di presidi di controllo di tipo elettronico".

Il biglietto mostrato al suo legale durante la videochiamata

Intanto Patrizia Coluzzi dal momento dell'arresto è sempre stata in silenzio. Anche ieri mattina quando non ha risposto alle domande del giudice durante il primo interrogatorio dopo l'omicidio. La donna non ha parlato neanche durante la video chiamata con i suoi legali: "Sono riuscita a vederla solo per pochi minuti via computer. Mi ha scritto un biglietto che mi ha mostrato durante la nostra unica videochiamata. C'era scritto che è confusa e che non ricorda nulla". Così ha spiegato a Fanpage.it il legale difensore Valentina Cristalli pochi minuti dopo la fine dell'interrogatorio. Per il legale la donna non è ancora in grado di parlare tanto che il giudice per le indagini preliminari ha deciso di rinviare l'interrogatorio.

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