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Bimba di due anni uccisa dalla madre a Cisliano

Bimba uccisa a Cisliano, la madre aveva tentato il suicidio: oggi l’interrogatorio in carcere

Patrizia Coluzzi, la madre di 41 anni accusata della morte della figlia Edith di due anni avvenuta a Cisliano due giorni fa, sarà sentita oggi in carcere dal giudice per le indagini preliminari che dovrà decidere per la convalida del fermo. Durante l’interrogatorio potrebbero emergere particolari dell’omicidio. Sarebbe certo fino ad ora che la donna soffrisse di depressione tanto da arrivare a tentare il suicidio lo scorso novembre.
A cura di Giorgia Venturini
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È fissato per oggi mercoledì 10 marzo l'interrogatorio di convalida del fermo per Patrizia Coluzzi, la madre di 41 anni accusata della morte della figlia Edith di due anni avvenuta a Cisliano due giorni fa. Ora la donna si trova al carcere di San Vittore di Milano dopo un breve ricovero in ospedale per alcune ferite che si era provocata la notte stessa dell'omicidio. Ad oggi tanti sono gli elementi su cui si concentrano le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Pavia: primo tra tutti la perizia del medico legale Marco Ballardini che ieri ha eseguito l'autopsia sul corpo della vittima confermando l'ipotesi del decesso avvenuto per soffocamento. L'autopsia dunque ha confermato l'omicidio. Ora resta da far luce sulla vita della donna che, stando alle prime informazioni di questi giorni, soffriva di depressione: tanto che alla fine dello scorso novembre aveva tentato il suicidio assumendo degli psicofarmaci. Eppure la piccola stava con la madre, mentre gli altri due figli – due gemelli avuti dal precedente compagno – stavano con il padre.

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La donna in carcere è ora seguita anche da uno psichiatra: ieri, ancora in stato di choc, avrebbe ripetuto "Dov'è Edith? Cosa le è successo?". Questa mattina sarà ascoltata durante l'udienza di convalida dell'arresto da parte del giudice per le indagini preliminari Carlo Ottone De Marchi: Patrizia Coluzzi potrà chiarire i particolari di quella notte e spiegare le chiamate e i messaggi inviati all'ex marito e sparsi in casa. "Scusa piccola ma non potevo permettere che restassi nelle sue mani da sola", aveva scritto su un piccolo foglio di carta come ultimo messaggio alla figlia di 2 anni. La donna fa riferimento all'ex marito dal quale si stava separando. Tra moglie e marito i rapporti erano tesi: la donna aveva presentato tre denunce per maltrattamenti, ma il marito aveva risposto con una denuncia per calunnia. Saranno le indagini a svelare il passato e presente della coppia.

Ma il messaggio alla figlia non era l'unico presente in casa. Altri erano appesi agli specchi, sul tavolo e lasciati cadere a terra. Su un altro pezzo di carta ci sono le scuse rivolte agli altri suoi due figli. Su altri due c'è la parola: "Stanca". E poi forse gli ultimi: "Affonda la lama. Ormai non ci farai più male", "l'ultimo atto di coraggio". Secondo l'accusa, la donna avrebbe poi ucciso la figlia e scritto all'ex marito un ultimissimo messaggio: "Chiama la polizia, Edith non c'è più". Stando a una prima ricostruzione, avrebbe poi tentato di infliggersi alcune ferite. I carabinieri, dopo aver fatto irruzione nella casa, hanno trovato la bambina già morta sul letto e la 41enne in stato di choc sdraiata a fianco a lei.

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