Bimba morta di stenti, il nuovo avvocato di Alessia Pifferi: “Valuteremo perizia psichiatrica”
Si sta valutando se chiedere una perizia psichiatrica per Alessia Pifferi, la donna in carcere con l'accusa di aver causato la morte per stenti della figlia di 18 mesi. "La perizia psichiatrica non è ancora stata chiesta, ora si sta concludente fase dell'incidente probatorio", fa sapere a Fanpage.it il nuovo avvocato difensore Fausto Teti, subentrato questa settimana dopo la revoca del mandato da parte degli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria. Tra il nuovo legale e Alessia Pifferi c'è già stato un incontro nel carcere di San Vittore dove la donna si trova detenuta.
Cosa ha svelato la perizia sul biberon di Diana
Il prossimo 8 febbraio verranno sentiti i periti incaricati di analizzare il biberon trovato a fianco della piccola: l'incidente probatorio è stato effettuato sul biberon con il latte e su una bottiglietta d'acqua che la donna aveva lasciato vicino al lettino. Gli esperti incaricati dal giudice per le indagini preliminari hanno solo trovato tracce di saliva di Diana. Non è stata quindi rilevata "la presenza di composti di interesse tossicologico".
Si esclude quindi la possibilità che Alessia Pifferi avesse aggiunto dei tranquillanti, ne tanto meno quindi quelli trovati in cucina. La perizia quindi conferma la versione della donna che aveva fin da subito negato di aver dato sostanze diverse dal latte e acqua alla piccola prima di uscire di casa e raggiungere il compagno.
Possibile rito abbreviato per Alessia Pifferi
L'avvocato spiega che si procederà a stabile una linea difensiva e che si sta cercando l'esperto che potrebbe essere incaricato a eseguire la perizia psichiatrica. Bisognerà attendere dopo l'8 febbraio, quando terminerà l'incidente probatorio, per capire se i pubblici ministeri che indagano sul caso, Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro, chiederanno il processo con rito immediato.