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Bimba di due anni soffocata dalla madre a Cisliano, il papà: “Voglio andare via per dimenticare la tragedia”

Patrizia Coluzzi, condannata a 12 anni di reclusione, ha ucciso la figlia soffocandola con un cuscino nel marzo del 2021 a Cisiliano (Milano). La donna si stava separando dal marito. L’uomo: “Andrò via da Milano, voglio cambiare vita con Edith nel cuore”
A cura di Francesca Del Boca
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La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna a 12 anni di carcere (più cinque in una Rems) per Patrizia Coluzzi, la 45enne che nella notte fra il 7 e l’8 marzo del 2021 uccise la figlia Edith, di soli due anni, soffocandola con un cuscino nell’appartamento a Cisliano (Milano) dove viveva con il marito.

L'uomo, il giorno prima, aveva presentato istanza di separazione. "Tua figlia non esiste più. Caro marito, adesso vai pure a denunciarmi", la telefonata della donna dopo l'omicidio. "Ora sei libero, puoi finalmente dedicarti alle tue cose".

Per lei la Procura generale e la difesa avevano chiesto l'assoluzione, basandosi sull'esito della perizia psichiatrica che l'aveva dichiarata incapace di intendere e di volere. La corte d'Assise ha ritenuto invece più attendibile il giudizio dei periti nominati dalla stessa corte, che hanno dichiarato Patrizia Coluzzi seminferma di mente. "Edith non tornerà più, purtroppo. Nulla potrà riportarla indietro, nemmeno la condanna più severa. Però sarebbe stato un affronto, inconcepibile, ritrovarsi di fronte a un’assoluzione", è stato il commento a Il Giorno del padre William Anzaghi, dopo la sentenza. "Sono stati anni complicati, io ho passato l’inferno".

"Adesso voglio cambiare vita. Andrò via da Milano", sempre le sue parole. "Non voglio più clamore, voglio staccare la mente portando sempre Edith nel cuore. Ho già passato il testimone ad altri per la gestione dei miei due bar, uno in zona Wagner e l’altro al Lorenteggio. Adesso non me ne occupo più e sarò sempre meno presente. Con la prospettiva di andare via il prima possibile, perché Milano mi ricorda la mia tragedia".

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