Bimba di 3 anni ferita mentre gioca con la pistola del padre, l’esperta: “L’arma doveva essere custodita a chiave”
Un tranquillo pomeriggio del primo gennaio, piene feste invernali. È all'interno di una villetta di Gardone Val Trompia (Brescia) che, intorno alle 15, va in scena il dramma di una famiglia: una bimba di tre anni si ferisce gravemente mentre maneggia la pistola del padre, trovata carica sul comodino della stanza da letto dei genitori.
La piccola, ora, si trova ricoverata all'ospedale di Bergamo in condizioni ancora serie, dopo che il proiettile della semiautomatica calibro 9×21 le ha traforato una guancia e causato danni al cervello. Ma cosa ci faceva una Beretta in casa, a portata di mano di una bimba dell'asilo? A detta del padre, che detiene legalmente l'arma, si trovava lì per la paura dei ladri che la notte di Capodanno avevano fatto razzia nelle tante case vuote della zona.
La pistola in quesitone era legalmente detenuta dal padre. Ma come si conserva un’arma in un contesto domestico?
Un'arma in casa deve essere conservata in modo che non sia raggiungibile da altre persone, se non dal proprietario della stessa. Pertanto non può essere semplicemente lasciata alla portata di tutti. Per esempio un cassetto chiuso a chiave potrebbe essere una buona soluzione, ma anche in questo caso sarebbe necessario assicurarsi che la chiave del cassetto sia adeguatamente custodita dal proprietario dell’arma in modo che nessun altro, al di fuori di lui, possa aprire quel cassetto e eventualmente utilizzare l’arma.
Ci sono delle linee guida in materia?
Le armi, una volta acquistate, vanno custodite con grande attenzione. È la legge 110/75 a stabilire che debbano essere custodite con la massima diligenza, in modo tale da scongiurarne il furto e da impedire che qualcuno possa farsi male utilizzandole in maniera impropria. Ecco perché, di solito, le armi vengono conservate all’interno di un apposito spazio (ad esempio, una cassaforte oppure un armadio chiuso col lucchetto) il cui accesso è precluso a chiunque altro se non, appunto, al proprietario.
Se la pistola si trova al di fuori della sua posizione, quali misure di sicurezza è necessario adottare?
La pistola non può trovarsi al di fuori della sua posizione. Deve essere adeguatamente custodita dal proprietario della stessa, in modo che nessuno al di fuori di lui possa maneggiarla.
In questo caso l’arma era sul comodino, con il cane alzato.
Un'arma carica e pronta allo sparo (ovvero con il cane alzato e il colpo in canna) poggiata sul comodino è quanto di più pericoloso ci possa essere. Il cane è una parte essenziale di molte armi da fuoco ed é necessario per colpire l'innesco della cartuccia, direttamente o tramite un percussore, quando si vuole sparare. Infatti, il fenomeno dello sparo ha inizio proprio con la percussione sull’innesco della cartuccia, sul fondello del bossolo, ove é contenuta la miscela innescante: in questo modo si determina la combustione della polvere da sparo e la successiva espulsione del proiettile.
Il cane può trovarsi in due posizioni: alzato (o armato) e abbassato (abbattuto). Nel caso in cui il cane sia abbassato, l’arma non é ancora pronta allo sparo. Affinché si possa sparare é necessario “armare” o “alzare” il cane: questo può essere fatto manualmente muovendo il cane, oppure scarrellando l’arma.
Come funziona la sicura di un’arma come questa, una Beretta calibro 9×21? Un bambino potrebbe essere in grado di sbloccarla, e di avere la forza di premere il grilletto?
La sicura, nella maggior parte delle pistole Beretta, è una leva che va ruotata dall'alto verso il basso e serve ad attuare l'abbattimento del cane, mettendo l'arma in sicurezza. Successivamente, per effettuare lo sparo, occorre ruotare in senso opposto la leva e premere il grilletto. In questo caso il primo colpo sarà in doppia azione, mentre i successivi in azione singola. Nel caso dello sparo in doppia azione, il grilletto sarà un po’ più “duro”.
Il bambino potrebbe quindi in teoria riuscire a ruotare la sicura, ma poi in rapporto all'età potrebbe non avere la forza sufficiente ad azionare il grilletto in doppia azione. Sarà necessario valutare anche se le bambine abbiano mai visto il padre manovrare l’arma. Queste, ovviamente, sono tutte ipotesi che vanno poi verificate mediante opportune indagini balistiche sull’arma, tra cui anche un test che va a dosare la pressione necessaria ad azionare il grilletto.
Cosa rischia, a livello penale, chi lascia incustodita la propria arma in casa?
L'abbandono dell'arma alla portata di terzi costituisce il reato di omessa custodia e di lesioni o omicidio colposi.
Come è possibile ricostruire la dinamica dello sparo, in questi casi? Quali esami è necessario predisporre?
Per ricostruire la dinamica di sparo è necessario eseguire le varie indagini balistiche sull’arma su bossoli e proiettili, nonché quelle medico-legali sulla bambina che é stata ferita. Relativamente alle indagini balistiche sarà necessario analizzare l’arma, studiarne in particolare il congegno di sparo e la sicura, eventuali malfunzionamenti o alterazioni. Sarà necessario poi esaminare bossoli e proiettili ed accertare che questi siano stati effettivamente esplosi dall’arma in sequestro.
Bisognerà inoltre analizzare il luogo in cui é avvenuta la sparatorie ed eventuali posti in cui il proiettile sia potuto rimbalzare o conficcarsi. In questo caso ad esempio pare che il proiettile, dopo aver attinto alla bambina, abbia raggiunto una delle pareti della stanza: questo potrebbe aiutare a determinare l’angolazione della traiettoria e capire da dove sia partito il colpo.
Sarà infine necessario, mediante gli STUB, prelevare i residui dello sparo sugli indumenti, sulle mani e su altre regioni corporee per capire chi si trovava nella stanza al momento dello sparo e chi ha esploso il colpo. Solo con tutti questi elementi, insomma, si potrà giungere ad una corretta ricostruzione dell’evento e capire la dinamica di sparo.