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Bimba di 11 anni muore annegata in piscina: raccolti 12mila euro per trasferire la salma in Senegal

La salma della piccola di 11 anni morta annegata in piscina a Inzago sarà trasferita in Senegal, paese d’origine della famiglia: la comunità per permettere il trasferimento del corpo ha raccolto 12mila euro.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Sono stati raccolti 12mila euro per far trasferire in Senegal la salma della piccola di 11 anni morta annegata al parco acquatico di Inzago. Nel paese di origine della famiglia infatti verranno celebrati i funerali mentre invece verrà tenuta una celebrazione laica a Caravaggio, dove la piccola viveva. Il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini nella giornata di ieri venerdì 21 giugno ha incontrato i genitori dell'11enne e la famiglia adottiva italiana del padre per decidere tutti i particolari dell'incontro che verrà fatto per ricordare la piccola: dalle prime informazioni la cerimonia civile si potrebbe svolgere davanti la scuola elementare Michelangelo Merisi, frequentata dalla ragazzina.

A Caravaggio la piccola viveva da pochi mesi. Come spiega Prima Lamartesana, il resto della famiglia aveva infatti da poco raggiunto il padre in Italia: qui la bimba sognava di laurearsi per poi tornare un giorno nel Paese d'origine, sull'isola di Bettenty. Lunedì scorso la bimba era andata in gira in piscina con il Cre dell’oratorio San Luigi di Caravaggio: la piccola non sapeva nuotare ma si è tuffata in acque e – forse durante un gioco di apnea con le amiche – era rimasta sott'acqua troppo a lungo. Ad accorgersi per primo sarebbe stato un bagnino, ma su questo punto si sta ancora indagando. Certo è che purtroppo quando la piccola è stata raccolta dal fondale e portata in superficie era già in arresto cardiocircolatorio. La bimba è morta giovedì 20 giugno all'ospedale di Bergamo.

Insieme a lei in gita c’erano circa altri duecento bambini e ragazzi, fra animatori e iscritti all’oratorio estivo delle scuole elementari e medie, e il vicario don Andrea Piana. Il parroco è stato il primo a essere iscritto nel registro degli indagati: era lui il responsabile dei bimbi e degli educatori in quanto accompagnatore. Potrebbe esserci anche un altro indagato, ovvero l'addetto alla sicurezza della piscina. Tra le ipotesi infatti è che la prima a soccorrere la piccola sia stata un'amica. Tutto però dovrà essere ancora chiarito nei minimi dettagli. Intanto in questi giorni la comunità è riuscita a raccogliere 12mila euro e a permettere il trasferimento – quando ci sarà il via libera della Procura – in Senegal.

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