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Bimba cade con il lecca-lecca in bocca e si ferisce, assolta la maestra dell’asilo

Il ministero dell’Istruzione era stato condannato a risarcire per 22mila euro la famiglia di una bambina che si era ferita all’asilo con il bastoncino del lecca-lecca. Poi, però, ha chiesto alle maestre la restituzione della somma. Una ha scelto il rito abbreviato e ha accettato di pagare, l’altra è stata scagionata.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
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Non dovrà essere la maestra a risarcire la famiglia della bambina che qualche anno fa si è ferita all'asilo con il lecca-lecca. Lo ha stabilito la Corte dei conti alla quale si era rivolto il ministero dell'Istruzione che si era occupato del primo versamento effettuato pari a oltre 22mila euro. Per i giudici, l'insegnante non poteva controllare con più attenzione quella bimba durante la ricreazione perché non era a conoscenza del fatto che la sua collega le aveva regalato quel lecca-lecca. Quest'ultima, invece, ha già provveduto alla restituzione al ministero di parte di quella somma perché aveva chiesto il rito abbreviato.

L'incidente con il lecca-lecca

La vicenda risale al 25 novembre del 2011. Nelle prime ore della mattinata, una maestra di un asilo nell'hinterland milanese ha regalato un lecca-lecca a una bambina perché aveva vinto in un gioco. Poi, però, si è allontanata lasciando i piccoli con la collega che aveva appena iniziato il turno e che doveva portare fuori la classe per la ricreazione.

Ad un certo punto, la bambina che aveva in bocca il lecca-lecca viene urtata da un compagno che la fa cadere. È in quel momento che il bastoncino di plastica del lecca-lecca le lacera il labbro superiore. La piccola è poi guarita in un mese circa, ma il segno di quella ferita le resterà per sempre sul volto.

La vicenda giudiziaria

I genitori, dopo quell'episodio, hanno deciso di presentare una richiesta di risarcimento e il Tribunale di Monza stabilisce che la somma deve essere pari a 22.469 euro, spese legali comprese. Il ministero salda subito il conto, ma poi chiama in causa le maestre chiedendo loro di restituire quel denaro perché l'insegnante che aveva regalato il lecca-lecca doveva essere a conoscenza della pericolosità della situazione e la sua collega doveva accertarsi che la piccola non tenesse in bocca lo stecco.

La vicenda finisce davanti alla Corte dei conti. La prima educatrice decide di chiedere il rito abbreviato, accettando di pagare al ministero la metà della somma che le veniva richiesta. L'altra, invece, affronta la causa.

I giudici, con una sentenza pubblicata mercoledì 13 settembre, hanno deciso di scagionare l'insegnante perché non sussisterebbe la grave colpa del mancato controllo degli alunni che avrebbe comportato il risarcimento. La maestra, infatti, ha dimostrato che non era a conoscenza del fatto che la collega aveva regalato il lecca-lecca alla piccola e quindi, oltre al fatto che la caduta è stata "repentina ed estemporanea", non avrebbe potuto controllare con più attenzione

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