Bimba annegata in piscina durante la gita con l’oratorio: rischiano il processo il prete e altre tre persone

La pm di Milano Alessandra Cerreti ha notificato ieri la chiusura delle indagini preliminari sulla morte di F.S., la bimba di 11 anni annegata in piscina lo scorso 17 giugno mentre si trovava in gita con l'oratorio al parco divertimenti Aquaneva di Inzago (Milano). Rischiano quindi il processo per concorso in omicidio colposo quattro persone: don Andrea Piana, responsabile dell’oratorio di Caravaggio, il legale rappresentante della società Tvr Srl (in liquidazione) che gestisce la struttura, il responsabile della sicurezza sui luoghi di lavoro e la responsabile "di fatto" del parco. Per altri quattro indagati verrà invece chiesta l’archiviazione. La posizione del bagnino all’epoca 17enne, l’unico in servizio quel giorno, è stata trasmessa alla Procura per i minorenni.
Dai documenti sequestrati nella struttura sono emerse violazioni delle norme sulla sicurezza e sulla formazione del personale. Non era stata chiesta alle famiglie, tra le irregolarità contestate, il documento obbligatorio sullo "scarico responsabilità per minori". Secondo l'accusa, il sacerdote che quel giorno aveva accompagnato i piccoli al parco divertimenti avrebbe inoltre peccato di "negligenza e imprudenza", allontanandosi -come da lui stesso dichiarato- per "bere un caffè al bar" e omettendo così di prestare la dovuta vigilanza ai circa 200 minorenni presenti.
L’autopsia ha escluso la morte per un malore. F.S, che non sapeva nuotare, si è tuffata in un punto dove non si tocca (alto circa 1,60 metri) senza una adeguata sorveglianza, ed è annegata, forse a seguito di un gioco finito male con le amiche, nonostante il disperato tentativo di soccorrerla da parte del bagnino. La bimba, recuperata dal fondale già in arresto cardiocircolatorio, è morta tre giorni dopo in ospedale a Bergamo.