Biglietti del treno e abbonamenti più cari in Lombardia, rincaro del 4 per cento per i pendolari
Un "adeguamento delle tariffe" dovuto all'inflazione. Così la giunta lombarda ha stabilito ieri l'adeguamento delle tariffe per il trasporto pubblico regionale e locale, per quest'anno e per il 2023: dal primo settembre più 4 per cento circa per chi viaggia sui treni e sui mezzi della Lombardia.
Per il servizio ferroviario l’incremento sarà del 3,82 per cento. Per le tessere "Io viaggio ovunque in Lombardia", "Io viaggio ovunque in provincia" e il trasporto locale su gomma il salto in alto è dell’1,91 per cento. Ma comunque ogni Agenzia per il trasporto pubblico locale (Cremona e Mantova, Milano-Monza-Lodi-Pavia, Bergamo, Brescia, Como-Lecco-Varese, Sondrio) e dall’Autorità di bacino dei laghi di Iseo, Endine e Moro avrà il suo potere decisionale: avranno tempo fino al 15 luglio per rivedere i tariffari, e decidere quindi se applicare l’intero adeguamento oppure ridurlo.
Poteva andare peggio, e pesare sul portafoglio dei pendolari più del 7 per cento rispetto all'attuale prezzo di costo del biglietto. Ad abbassare la quota, è stato il mancato raggiungimento di alcuni standard qualitativi.
Le conseguenze della pandemia
Una situazione complessa che si inserisce in un contesto, quello post pandemico, in cui il trasporto pubblico regionale e locale risente di una crisi dovuta al mancato riempimento delle carrozze: in questo momento, secondo le associazioni di categoria, i treni trasportano solo il 75 per cento dei passeggeri rispetto al 2019. Ancora pesa la grande diffusione dei contagi (a inizio anno, proprio per questo motivo, Trenord aveva soppresso 300 corse su 2000 circa) e lo smartworking casalingo.
