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Bidello abusa di una bambina di 7 anni, si dichiara colpevole: trovata anche una foto pedopornografica

Davanti al giudice per l’udienza preliminare, l’ex bidello accusato di abusi sessuali nei confronti di una bambina di 7 anni si è dichiarato colpevole e ha chiesto il rito abbreviato. Tra le immagini sequestrate in fase di indagine, una foto dal contenuto pedopornografico.
A cura di Sara Tirrito
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Immagine di repertorio
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Si è dichiarato colpevole l'ex bidello denunciato per avere abusato di una bambina di 7 anni. La vittima frequentava la scuola in cui lui lavorava all'epoca dei fatti. Lunedì 2 ottobre l'uomo, che oggi ha 27 anni, si è presentato davanti al giudice per l'udienza preliminare, e si è detto responsabile dei reati che gli vengono contestati. Accompagnato dal suo avvocato e dal padre, l'ex collaboratore scolastico ha chiesto di essere processato con rito abbreviato.

Gli abusi denunciati su una bambina di 7 anni

L'uomo è accusato di violenza sessuale aggravata dalla minore età. Gli abusi di cui si è dichiarato responsabile risalgono al marzo 2022. In un sabato pomeriggio, durante un evento aggregativo che si teneva nella cascina in cui abitava, avrebbe attirato una bambina di 7 anni nella sua camera da letto e lì avrebbe abusato di lei.

Uscita dalla stanza, la bimba non aveva detto niente, ma un mese dopo era scoppiata a piangere davanti alla madre e le aveva rivelato tutto.Tempo dopo la scoperta, l'ex collaboratore scolastico aveva rassegnato le dimissioni dalla scuola e aveva trovato un nuovo lavoro fuori dal paese.

Dall'epoca della denuncia, su di lui non pende nessuna restrizione né divieto di avvicinamento alla parte offesa, assistita dall'avvocato Solange Marchignoli. La vittima, che oggi ha nove anni, sta affrontando un percorso psicologico ma, come ha raccontato la madre a Fanpage.it, "Continua a rivivere quei momenti e ha paura di incontrarlo".

Le indagini e la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura

I carabinieri della Compagnia di Pioltello, che hanno condotto le indagini, hanno sequestrato computer, smartphone sim card. La polizia giudiziaria ha esaminato dati relativi a cookies, cronologia web, account presenti sul cellulare ed eventi. Sono state sequestrate le chat di Whatsapp e Instagram, i contatti, le e-mail, i messaggi istantanei, le posizioni del dispositivo, il registro chiamate, immagini, video, audio e documenti presenti sul cellulare. Foto, audio e video sono stati analizzati anche dal computer.

Tra gli elementi ricercati, gli inquirenti hanno trovato contenuti di carattere erotico-pornografico. Hanno rintracciato promemoria relativi a possibili prestazioni sessuali. Tra le immagini dagli inquirenti ce n'è una di carattere esplicitamente pedopornografico, che ritrae due minori uno di fianco all'altro impegnati in comportamenti sessuali. Questa immagine, segnalata dalla polizia giudiziaria anche perché "già di per sé costituisce una possibile autonoma fattispecie di reato" sembra essere stata decisiva per non archiviare il caso.

Agli atti sono inserite altre immagini dell'indagato, che si è fotografato nudo mentre si specchia e si tocca le parti intime e un breve video in cui si masturba. Come specificano gli investigatori, le immagini sono lecite ma incluse nel fascicolo perché memorizzate tra i file inviati. La sostituta procuratrice di Milano Rosaria Stagnaro aveva chiesto il rinvio a giudizio. Lunedì 2 ottobre, l'uomo ha ammesso le sue colpe davanti al giudice per l'udienza preliminare e ha chiesto di essere processato con rito abbreviato.

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