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Omicidio di Sofia Castelli a Cologno Monzese

Bersaglio di minacce l’avvocata di Zakaria, il ragazzo che ha confessato l’omicidio della ex Sofia Castelli

L’avvocata Marie Louise Mozzarini, ovvero il legale assegnato d’ufficio a Zakaria Atquaoui, è stata travolta da diverse minacce: c’è chi le chiede di lasciare immediatamente il suo incarico.
A cura di Giorgia Venturini
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È bersaglio di minacce l'avvocata Marie Louise Mozzarini, ovvero il legale assegnato d'ufficio a Zakaria Atquaoui, il ragazzo reo confesso di aver ucciso a coltellate la ex fidanzata Sofia Castelli. Lo fa sapere in una nota ufficiale la Camera penale di Monza: "Esprimiamo solidarietà alla Collega, destinataria di singolari richieste da parte di privati cittadini che la invitano a non assicurare al proprio assistito quelle garanzie processuali che spettano, per legge, a ciascun indagato". Il Direttivo della Camera penale fa sapere che all'avvocata arrivano anche continue richieste di abbandonare il suo incarico "ignorando come la difesa di ufficio non preveda, ovviamente, tale possibilità".

La nota diffusa dalla Camera penale di Monza

Poi la nota diffusa entra nel dettaglio chiedendo che venga garantito garantire il sereno svolgimento dell'accertamento giudiziale anche dall'opinione pubblica: "Proprio quest'ultimo punto dovrebbe indurre a diverso ragionare. Riflettano, infatti, gli indesiderati commentatori sul fatto che l'assistenza di un difensore sia prevista come obbligatoria e irrinunciabile dallo stesso Stato titolare della funzione punitiva, in attuazione del principio di inviolabilità del diritto di difesa richiamato dalla Costituzione".

E ancora: "Basterebbe porre mente a ciò che per molti è un'ovvietà, non per tutti, evidentemente, per comprendere come l'idea di giustizia di un moderno Stato di diritto non contempli scorciatoie di sorta a fronte di crimini efferati, i quali anzi evidenziano più di altri la necessità di un giusto processo per l'accertamento della responsabilità dell'accusato. Quanto più tale principio sarà accolto dall'opinione pubblica come connotazione essenziale della giustizia penale, tanto più sarà possibile garantire il sereno svolgimento dell'accertamento giudiziale, unica strada per soddisfare i diritti di ciascuna parte processuale".

La confessione e la dinamica dell'omicidio

Intanto il 23enne Zakaria continua a collaborare con la giustizia. Davanti al giudice per le indagini preliminari Elena Secchi ha confessato di aver ucciso la ragazza perché "le ho sentite parlare di ragazzi e mi sono arrabbiato". Il ragazzo era entrato in casa con le chiavi ancor prima che l'ex fidanzata e una sua amica facessero ritorno dopo una serata fuori. Le aveva attese nascondendosi nell'armadio. Poi quando le due ragazze sono andate a dormire in due stanze diverse lui si è scagliato contro la ex. Per questa ricostruzione al ragazzo è stata contestata anche l'aggravante della premeditazione.

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