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Bergamo si costituisce parte offesa nell’inchiesta sul Covid: “Chiediamo i danni per i nostri morti”

Il Comune di Bergamo si costituirà parte offesa nell’inchiesta per epidemia colposa in merito diffusione della pandemia Covid-19 nella provincia epicentro della prima ondata. Se si arriverà a processo potrà così essere parte civile: “Vogliamo rappresentare gli interessi dei nostri cittadini per avere il giusto risarcimento”. Anche i sindaci di Nembro e Alzano Lombardo valutano la stessa decisione.
A cura di Simone Gorla
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Il giunta di Bergamo ha deliberato di costituire il Comune come persona offesa nell'inchiesta della Procura orobica sulla diffusione del Covid nella provincia più colpita dalla pandemia. Gli inquirenti indagano per epidemia colposa per chiarire le cause e le eventuali responsabilità per i migliaia di contagi e le centinaia di morti durante la prima ondata.

""Se la Procura deciderà di promuovere l'azione penale, con il rinvio a giudizio, vogliamo rappresentare gli interessi dei nostri cittadini per avere il giusto risarcimento", ha spiega il sindaco Giorgio Gori nel corso di una conferenza stampa in diretta streaming.  Per il primo cittadino si tratta di "un passo necessario per l'eccezionale impatto della pandemia nel Comune di Bergamo. Lo esercitiamo in nome di una intera comunità che è stata colpita e che chiede verità su quanto accaduto".

I pubblici ministeri nel corso delle indagini hanno sentito ministri e membri del governo, tra cui lo stresso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i vertici di Regione Lombardia, tra cui Attilio Fontana e Giulio Gallera, ma anche esponenti dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Anche i sindaci di Nembro e Alzano Lombardo valutano la stessa decisione, come confermato dallo stesso Gori. "La decisione della Giunta non contiene alcun pre-giudizio. Non è quindi leggibile come un’accusa rivolta contro il Governo, la Regione, l’OMS o chicchessia – ha aggiunto il primo cittadino – spetta infatti alla Procura individuare gli eventuali imputati, confermando o meno il capo di imputazione, e ai Tribunali determinare se vi siano dei responsabili.”

Gori ha quindi ricordato che l'Italia è il paese europeo per decessi da inizio pandemia, è il quinto al mondo per e il primo del G20 per rapporto tra morti e abitanti. Un disastro di cui Bergamo è stato l'epicentro.  "L'evento pandemico si è manifestato a Bergamo con eccezionale violenza. Sappiamo che nella prima ondata in città circa 25mila bergamaschi su 120mila totali sono stati contagiati, calcolando le vittime, i positivi ai tamponi e le persone positive in seguito ai test sierologici", ha aggiunto Gori. Il dato sulle vittime viene ricavato dai dati di sovra-mortalità dei mei primaverili.

"Stimiamo 677 decessi, almeno il doppio rispetto ai valori ufficiali. Per un indice di letalità vicino a 2,71 decessi per 100 contagiati". Numeri che è perfino superfluo ricordare. A Bergamo nessuno ha dimenticato le colonne di camion dell'esercito che portavano via le bare a marzo. E chi ha perso i propri cari ora chiede di avere giustizia.

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