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Bergamo Pride vieta bandiere di Israele al corteo, il Comune revoca il patrocinio: “Intolleranza inaccettabile”

L’organizzazione Bergamo Pride ha deciso di schierarsi a fianco del popolo palestinese, dicendo che “non saranno gradite” bandiere di Israele al corteo del 15 giugno 2024. Il Comune ha, quindi, revocato il patrocinio: “Tratti di intolleranza inaccettabili”.
A cura di Enrico Spaccini
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Il Pride di Bergamo del 2023 (foto da LaPresse)
Il Pride di Bergamo del 2023 (foto da LaPresse)

Il prossimo 15 giugno per le strade di Bergamo ci saranno bandiere di ogni colore, ma non quella bianca con la Stella di David blu di Israele. Lo ha chiesto l'organizzazione di volontariato Bergamo Pride che si è occupata di pianificare la manifestazione a difesa dei diritti delle persone Lgbtqia+ di quest'anno e ha deciso di schierarsi apertamente "a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio in atto". Una scelta forte, che ha portato il Comune di Bergamo a revocare il patrocinio al corteo: "L'associazione ha trasformato l'iniziativa da evento a favore dei diritti civili, in una manifestazione a favore del popolo palestinese", si legge nel comunicato della giunta.

La decisione del Bergamo Pride

L'organizzazione Bergamo Pride ha spiegato la sua decisione con un lungo post pubblicato sui vari canali social lo scorso 4 giugno. Ribandendo la propria posizione "a sostegno del popolo palestinese", i volontari hanno sottolineato come l'associazione "promuove ideali di pace, sorellanza e fratellanza" che sarebbero, dunque, "incompatibili con le politiche attuate ai danni delle persone palestinesi".

Accogliendo l'appello promosso dalle associazioni a sostegno dei diritti del popolo palestinese, Bergamo Pride ha affermato che "nella piazza del 15 giugno non saranno gradite bandiere israeliane o inneggianti alla simbologia connessa allo stato di Israele".

Il Comune revoca il patrocinio

Il Comune di Bergamo, come era ormai solito fare negli ultimi anni, aveva approvato il patrocinio al Pride del 2024. Decisione che, però, è stata rivalutata in seguito alla presa di posizione dell'associazione organizzatrice. Come riportato dal Corriere della Sera, la giunta comunale avrebbe incontrato i volontari chiedendolo loro di rivedere la propria posizione e adottarne una che ritenevano più equilibrata.

Questa mattina, però, venerdì 7 giugno, la giunta a guida Giorgio Gori (Pd) ha deciso di revocare ufficialmente il patrocinio: "L'associazione ha trasformato l'iniziativa da evento a favore dei diritti civili, contro ogni discriminazione delle libertà sessuali, in una manifestazione a favore del popolo palestinese, caratterizzata da tratti di intolleranza che non possono essere accettati", si legge sul comunicato, "la decisione è stata assunta a malincuore, dopo reiterati tentativi di riportare la manifestazione ai suoi contenuti originali".

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