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Covid 19

Bergamo, Marinoni primo medico vaccinato: “Ho pensato ai colleghi morti all’inizio della pandemia”

Il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Bergamo, è il primo medico a essere stato vaccinato a Bergamo nel V-Day, il ‘Vaccination Day’ che domenica 27 dicembre in tutta Europa ha dato inizio alla campagna di immunizzazione contro il Covid-19. “È come fare un vaccino antinfluenzale – ha spiegato Marinoni a Fanpage.it ricordando i colleghi morti durante la pandemia – anzi forse è ancora più leggero. Il racconto di ieri è stato necessario per far giungere un messaggio importante, ora la sfida è vaccinare tutti”.
A cura di Chiara Ammendola
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Il dottor Guido Marinoni durante la somministrazione del vaccino (foto Fanpage.it)
Il dottor Guido Marinoni durante la somministrazione del vaccino (foto Fanpage.it)
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Anche la provincia di Bergamo nel cosiddetto V-Day, il  ‘Vaccination Day' che domenica 27 dicembre in tutta Europa ha dato inizio alla campagna di immunizzazione contro il Covid-19, ha accolto i primi vaccini giunti all'ospedale Papa Giovanni XXIII dove sono stati somministrati a medici e personale sanitario, così come avvenuto anche nelle altre regioni italiane.

Il primo ad essere vaccinato è stato il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Bergamo, al quale hanno fatto seguito il presidente dell’Ordine degli Infermieri, Gianluca Solitro e Guido Muzzi, Presidente dell’Ordine TSRM-PSTRP della provincia di Bergamo (Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione) e tecnico di Radiologia al Papa Giovanni. A ricevere le prime dosi sono stati 13 medici, 9 infermieri, 2 tecnici e 2 operatori socio sanitari, che non hanno contratto il virus e che in questi mesi hanno dato un contributo insostituibile contro l’emergenza sanitaria che ha sconvolto la città e la provincia di Bergamo, così come sottolineato dallo stesso dottor Marinoni.

A Fanpage.it ha raccontato l'importanza di questa giornata non solo per i cittadini italiani ma per tutto il personale sanitario, tra le prime vittime della pandemia, in particolare nei primi mesi in cui il virus circolava in maniera incontrollata su tutto il territorio. "È come fare un vaccino antinfluenzale – spiega Marinoni – anzi forse è ancora più leggero. Io sto benissimo e quello di ieri è stato un giorno importante: il racconto è stato necessario per far giungere un messaggio, ora la sfida è vaccinare tutti".

Dottor Marinoni, lei è stato il primo medico a essere vaccinato nella provincia di Bergamo

La giornata di ieri ha avuto un significato di testimonianza ed esempio perché tutti i sanitari si vaccinino e lo facciano al più presto: credo sia un dovere deontologico per tutto il mondo sanitario. La vera sfida ora però non è quella degli eventi simbolici ma di mettere in atto un piano di vaccinazione per tutta la popolazione e per il personale medico in particolare. Mettendo in sicurezza loro si mettono in sicurezza i pazienti.

E cosa ne pensa del piano strutturato finora? 

Al momento sono esclusi nel primo giro di vaccinazione gli odontoiatri e quei medici professionisti che fanno attività ambulatoriale nel privato. Anche loro dovrebbero essere inclusi da subito, dal primo giro, per metterli assolutamente in sicurezza: quindi speriamo che questo passo che è solo l'inizio, ci porti davvero alla fine quest'incubo, nel modo più efficiente e rapido possibile.

Il cosiddetto V-Day ha forse per Bergamo un valore particolare

Per la nostra città il significato è stato particolare perché è qui che c'è stato un olocausto di persone. Spero che i seimila morti di Bergamo non vengano dimenticati: e come presidente dell'Ordine dei Medici vorrei ricordare i colleghi bergamaschi che sono morti durante l'inizio della pandemia. Qui nelle prime settimane non c'era possibilità di curare i pazienti o di curarli senza le protezioni individuali necessarie così da mettere a rischio la vita medici stessi. E tra questi c'è stato Roberto Stella, presidente dei Medici di Varese, morto di Covid a febbraio, un caro amico che ha dato molto per questa professione.

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