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Bergamo, investito da un’auto mentre era in sella alla sua bici: ragazzino muore a tre anni di distanza

È morto dopo tre anni da quel drammatico incidente che lo aveva costretto a un ricovero in ospedale e uno stato di coma dal quale non si era mai risvegliato. Davide, che oggi avrebbe avuto 18 anni, era stato investito il 7 novembre 2017 mentre tornava a casa in sella alla sua bici: a travolgerlo un fuoristrada nel territorio di Ghisalba.
A cura di Chiara Ammendola
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Era stato investito tre anni fa mentre in sella alla sua bicicletta percorreva la strada che lo separava da casa, era il 7 novembre 2017. Davide aveva 15 anni e quel giorno un fuoristrada Honda con a bordo marito e moglie lo travolse facendolo capitolare sull'asfalto in fin di vita: ora a distanza di tre anni la triste notizia. Davide che oggi avrebbe 18 anni non ce l'ha fatta, è morto lo scorso martedì al Don Orione di Bergamo dove era ricoverato da tempo.

L'incidente mentre tornava a casa: travolto da un fuoristrada

La notizia giunge a pochi giorni dal Natale e ora il pm di turno Giancarlo Mancusi ha autorizzato la consegna della salma ai familiari per i funerali. La tragedia è avvenuta tre anni fa a Ghisalba: erano le le 20.30 il giovane Davide stava tornando a casa in sella alla sua bici Bmx. Stando a quanto poi ricostruito nel tempo dagli agenti della polizia stradale di Treviglio che hanno lavorato senza sosta per tentare di fare luce sull'accaduto, il ragazzo si stava immettendo sulla strada Provinciale 99 quando è sopraggiunta proprio in quel momento un'auto, un fuoristrada Honda che ha centrato in pieno la bici travolgendo Davide. Un impatto violentissimo: a bordo dell'auto c'erano marito e moglie che hanno immediatamente fermato la vettura e sono scesi a prestare soccorso al giovane. Sul posto la centrale operativa del 118 aveva inviato un’automedica e l’ambulanza della Croce rossa di Bergamo. Soccorso in gravissime condizioni era stato trasportato al Papa Giovanni XXIII, ricoverato nel reparto di Terapia intensiva, era stato successivamente trasferito alla Casa degli Angeli di Mozzo e poi al Centro Don Orione di Bergamo.

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