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Bergamo ha il suo primo branco di lupi: fotografati 4 cuccioli sulle Alpi Orobie

Le fototrappole della polizia provinciale di Bergamo ha fotografato il primo branco di lupi bergamasco. Ad aprile ne erano stati avvistati due, ma ora con loro ci sono quattro cuccioli.
A cura di Enrico Spaccini
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I lupi ripresi dalle fototrappole in Val di Scalve (foto da polizia provinciale di Bergamo)
I lupi ripresi dalle fototrappole in Val di Scalve (foto da polizia provinciale di Bergamo)

Le fototrappole piazzate dalla polizia provinciale in Val di Scalve, sulle Alpi Orobie Orientali, hanno fotografato quattro cuccioli di lupo che, insieme ai due adulti avvistati già la scorsa primavera, formano il primo branco bergamasco. L'ultimo che ha dovuto fare i conti con il loro passaggio è un abitante della contrada Ustigno di Ardesio che sabato mattina, 21 ottobre, ha trovato i resti di due pecore sbranate mentre altre quattro erano sparite. "Il ritorno di grandi predatori quali lupo e orso sono un indicatore biologico sinonimo di un territorio ben conservato e in buona salute", assicura il comandante della polizia provinciale Matteo Copia.

Gli attacchi dei lupi e le fototrappole

Ad aprile le fototrappole avevano immortalato due lupi adulti mentre mangiavano un cervo nella zona di Gandellino. Poi, durante tutta l'estate, ci sono state in totale quattro incursioni tra Oltressenda e Val di Scalve che hanno portato alla morte di una decina di capre. Infine, prima delle pecore scomparse a Ustigno, dieci giorni fa un allevatore di Vilminore ha trovato la carcassa di un cervo.

Il branco di lupi bergamasco (foto da polizia provinciale di Bergamo)
Il branco di lupi bergamasco (foto da polizia provinciale di Bergamo)

Il fatto che l'ungulato avesse evidenti ferite alla gola hanno fatto pensare subito alla possibilità che a ucciderlo sia stato un lupo. Così sono state piazzate altre fototrappole che hanno portato alla scoperta dei quattro lupacchiotti.

"La loro presenza non ci deve condizionare"

Per chi subisce gli attacchi dei lupi, che comunque sono considerati eventi rari, la regione ha previsto un indennizzo che rientra nel progetto ‘Life WolfAlps'. Secondo il comandante della polizia provinciale Copia, la presenza di questi predatori sono un "indicatore biologico di un territorio ben conservato e in buona salute, sotto l'aspetto naturalistico e della biodiversità".

Di solito, un branco si muove in una zona che si può estendere fino a 500 chilometri quadrati. Per chi teme uno spiacevole incontro, la polizia precisa che i sensi del lupo "sono estremamente acuti, per cui è altamente improbabile in partenza l'eventualità di avvistarlo prima che lui si accorga della nostra presenza e si allontani". Com'è ovvio che sia "non esiste il rischio zero", ma questo, conclude Copia, "non deve condizionare la nostra possibilità di frequentarle, con il dovuto rispetto e la dovuta attenzione".

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