video suggerito
video suggerito

Bergamo, è morto Pepi Merisio: addio al fotografo di papa Paolo VI

È morto a Bergamo il fotografo Pepi Merisio. L’uomo è deceduto all’età di novant’anni nella notte del 2 febbraio. Fotografo di fama internazionale, tra i più noti del Novecento italiano, Merisio è conosciuto per essere stato “il fotografo del Papa”. Nel 1964, dopo un servizio nei giardini del Vaticano, il fotografo costruisce un rapporto di amicizia con papa Paolo VI.
A cura di Ilaria Quattrone
97 CONDIVISIONI
Il fotografo Pepi Merisio (Fonte: Facebook)
Il fotografo Pepi Merisio (Fonte: Facebook)

È morto Pepi Merisio: il celebre fotografo è scomparso all'età di novant'anni nella notte di mercoledì 2 febbraio. Merisio è deceduto all'ospedale di Bergamo, la sua città. Tra i fotografi più importanti del Novecento italiano, Pepi Merisio è conosciuto per essere stato "il fotografo del papa". Nel 1964 regala al grande pubblico alcune fotografie private di papa Paolo VI immortalato nei giardini privati del Vaticano.

Il fotografo di papa Paolo VI

Il lavoro, commissionato dalla rivista "Epoca" con la quale Merisio collabora per diverso tempo, fu il risultato di una lunga trattativa con la Santa Sede: restituire al mondo l'immagine di un pontefice più "umano". Proprio quel servizio gli regala una lunga amicizia con il Santo Padre. Rapporto che gli consentirà di seguirlo in altri momenti privati: dalle celebrazioni ai viaggi pastorali.

La carriera di Pepi Merisio

Pepi Merisio nasce nel 1931 a Caravaggio, in provincia di Bergamo. Fin da subito la sua terra diventa scenario perfetto per molte delle sue opere. Tra questa "Terra di Bergamo" in cui il fotografo immortale i paesaggi e la natura del suo territorio. A consegnarlo alla scena internazionale è "In morte dello zio Angelo" del 1963 che gli vale il Premio Fermo e la pubblicazione sulla rivista tedesca Du. Oltre alla rivista Epoca, Merisio collabora con molti giornali internazionali, tra queste: Camera, Paris Match, Camera, Look. Negli anni il fotografo costruisce un archivio fotografico che conta oltre 252mila diapositive, 165mila negativi su pellicola e 154mila stampa. Un archivio monumentale che è stato da poco donato al Museo delle Storie di Bergamo.

97 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views