“Beppe Sala si rifiuta di confrontarsi sulla gestione dei fondi del Pnrr”, l’affondo dei sindacati
"Nonostante gli incontri che ci sono stati anche a livello privato, e nonostante un richiamo pubblico fatto con una lettera inviata al Comune di Milano a ottobre – denunciano dal sindacato Uil – Beppe Sala non ci ha mai risposto". L'affondo arriva dopo che la Corte dei conti ha, di fatto, bocciato la gestione dei fondi del Pnrr della maggior parte delle provincie lombarde, compresa quella del suo capoluogo.
Oltre alle incongruenze rilevate nella comunicazione dei costi dei progetti, è stata contestata anche la mancata costituzione della cabina di regia prevista dall'accordo sottoscritto tra il governo Draghi e i sindacati il 29 dicembre del 2021. Proprio quella cabina di regia che chiedevano i sindacati. "Avevamo preso anche accordi a livello territoriale, sollecitati dai sindacati pure a novembre – spiegano a Fanpage.it dalla sezione lombarda dell'Unione italiana del lavoro – ma tutto tace".
L'incontro con l'amministrazione comunale che non c'è mai stato
Sono mesi che i sindacati aspettano un incontro con l'amministrazione comunale. La richiesta è semplice: costituire una cabina di regia per conoscere "quali saranno le ricadute occupazionali previste e quali interventi interessino il sociale e le fasce più deboli". Dei 665 milioni di euro messi a disposizione dal Pnrr destinati alle grandi città, 129 arriveranno a Milano.
Il protocollo generale sottoscritto a livello nazionale dal governo e i sindacati prevede che venga costituita una cabina di regia per discutere dei dettagli dei progetti pensati a livello territoriale. Come ricordano da Uil, non è un aspetto secondario ma "struttura fondamentale". Nonostante le sollecitazioni, a Milano non è mai stata costituita.
"Non si sta muovendo nulla"
"E adesso ci siamo visti arrivare la Corte dei conti che boccia i progetti del Pnrr" – continuano dal sindacato Uil che, insieme a Cgil e Cisl, aveva richiesto per il capoluogo lombardo la partecipazione anche dell'Associazione nazionale Comuni italiani, della Prefettura e della divisione investigativa antimafia: "Il nostro obiettivo è anche quello di evitare in termini di legalità che ci siano infiltrazioni mafiose".
Ma al centro delle contestazioni della Corte dei conti non c'è solo la Città Metropolitana di Milano. "La situazione è critica su una serie di province – spiegano da Uil – "Mantova, ad esempio, è la più disastrata, non ha mai fatto nulla per ottemperare a quelli che sono i protocolli sanciti dal governo Draghi e sindacati". Insomma, la Corte ha bocciato buona parte delle province lombarde. Tuttavia, "non si sta muovendo nulla".