Beppe Sala isolato sullo stadio del Milan a La Maura: anche il Pd e la sua lista civica sono contrari
È scontro tra Beppe Sala e la sua maggioranza. È infatti proprio da Palazzo Marino, contro il sindaco, che soffia il fuoco amico sulla questione del nuovo stadio del Milan in zona Lampugnano: da quando il club rossonero ha puntato gli occhi sullo spazio dell'ex ippodromo La Maura, a un chilometro dal "vecchio" San Siro, volano infatti scintille tra primo cittadino e Pd.
"È sbagliato l'atteggiamento di una parte del Pd secondo cui il progetto di stadio all'ippodromo La Maura è errato. Prima vediamo", le parole di Beppe Sala, che si trova nel bel mezzo di una partita complicatissima. Nel frattempo, la schiera dei consiglieri contrari aumenta ogni giorno: la linea del sindaco Sala sarebbe sposata solo da due consiglieri, Marco Mazzei e Marzia Pontone, entrambi appartenenti alla lista Sala.
Tutti gli altri, chi più apertamente e chi in silenzio, sarebbero fortemente contrari al nuovo progetto milanista de La Maura, uno stadio con tre anelli da 70mila posti: ben 29 consiglieri su 31. Un dato politico da non sottovalutare.
Il progetto per San Siro
"Sull'area che il Milan sta valutando per la realizzazione del nuovo stadio ci sono preoccupazioni trasversali nella maggioranza, diffuse in tutte le forze che la compongono. Per ragioni ambientaliste, legate al Parco Agricolo Sud, e ragioni urbanistiche", le parole del capogruppo del Pd Filippo Barberis a Fanpage.it.
Ma non solo. "Così lasciamo la via su cui si è lavorato per quattro anni, e che ha portato il Consiglio a pronunciarsi nel dicembre del 2022 sul progetto che vede entrambe le squadre investire nella rigenerazione dell'area dell'attuale stadio".
Come? "Costruendo lì un nuovo stadio: un percorso a cui abbiamo lavorato anche con non semplici mediazioni, sia con la politica che con le squadre. In questo modo tutto questo faticoso lavoro verrebbe mandato completamente all'aria".
Il nuovo San Siro è dunque ancora possibile? "Noi siamo per il nuovo San Siro. La nostra volontà è quella di insistere sul percorso che ci ha visto arrivare a una decisione, tra dicembre e gennaio di quest'anno". Mentre il sindaco Sala temporeggia. "Ha chiesto di avere tempo per valutare il progetto, e raccogliere ulteriori elementi. Aspettiamo il confronto".
"Dire con chiarezza no a La Maura"
Ma c'è chi proprio non accetta la linea del primo cittadino. "È un'area tutelata all'interno di un parco regionale, un corridoio ecologico strategico per la città di Milano. Fin da subito l'amministrazione avrebbe dovuto dire chiaramente che l'area non era disponibile", è infatti il commento a Fanpage.it di Enrico Fedrighini, storico esponente milanese dei Verdi oggi parte della lista civica collegata direttamente a Beppe Sala.
"Costruire uno stadio lì, con tutte le infrastrutture collegate, significa stravolgere il sistema verde dell'Ovest Milano. L'unica strada è la riqualificazione del Meazza". Al punto che, solo pochi giorni fa, un cordone umano di cittadini si è letteralmente stretto intorno al perimetro dell'ex pista da trotto milanese: la manifestazione di protesta, abbracciata da migliaia di persone, era stata indetta proprio dallo stesso Fedrighini.
Accanto a lui il Verde Carlo Monguzzi, che l'ultima volta in Consiglio ha sentenziato: "Il sindaco e la giunta sono rimasti davvero soli, in questa assurda vicenda del cemento sull'area verde de La Maura".
"Confido che la risposta a questa proposta della politica e del territorio riconduca alla ragione e porti a cancellare l'ipotesi La Maura", sempre le parole di Fedrighini. "Tutta la maggioranza è ormai allineata sulla stessa posizione, in maniera netta e chiara: questo progetto stadio è improponibile. Bisogna dire no".