Beppe Sala: “Cambierei bar se il mio non accettasse più il bancomat”
È netto il parere del primo cittadino di Milano Beppe Sala, sul provvedimento previsto dal governo che da gennaio ha intenzione di eliminare le sanzioni per i commercianti che rifiutano i pagamenti elettronici entro i 60 euro. Racconta infatti nel suo nuovo podcast "Buongiorno Milano": "Come chiunque altro ho il mio bar di riferimento, il panettiere da cui vado, i negozi a cui sono fedele. Se però a un certo punto mi dovesse venire imposto il divieto di pagare con il cellulare o con la carta di credito, senza alcuna polemica sceglierò le attività in cui mi sarà consentito farlo".
La replica a Salvini: "Pago il caffè con il cellulare, sono un rompiballe con il botto"
Sì, perché secondo il sindaco per i milanesi ormai pagare con Pos o cellulare "è ormai una consuetudine. Per questo tutto il dibattito politico sul limite al contante e l'utilizzo del Pos mi ha fatto riflettere". Del resto, non è la prima volta che Beppe Sala prende posizioni apertamente divergenti dall'attuale governo. In particolare contro un suo esponente di spicco: solo poco tempo fa si era infatti già esposto proprio sulla questione pagamenti elettronici e contanti, andando contro il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini che aveva definito "rompiballe" chi vuole pagare il caffè con la carta di credito. Fiera la dichiarazione di Sala, in risposta al ministro del Carroccio: "Io pago il caffè con il cellulare, sono un rompiballe con il botto".
La questione europea sul tetto per i pagamenti elettronici
Tenendo conto che inoltre, secondo il sindaco, la scelta di eliminare l'obbligo per i commercianti di accettare i pagamenti con il Pos sarebbe anche in contrasto con la linea dell'Unione Europea. "Se l'Europa ha scelto la via della modernità, perché non seguirla? A Milano, a pagare cashless sono soprattutto i giovani e gli stranieri, segno che modernità e internazionalizzazione sono la cifra della nostra metropoli, una città che da anni spinge sull'acceleratore della digitalizzazione. Una dinamica che crea lavoro, scambi, economia, vantaggi collettivi".
"L'attaccamento al contante? Una barriera culturale"
E così si spiega la resistenza al pagamento elettronico, e l'attaccamento alla moneta contante. "È un dato culturale, prevalentemente mediterraneo. La moneta si tocca, il bancomat no. Chi ancora preferisce il contante deve superare una barriera culturale, ricordandosi che la paura del progresso non ha mai portato da nessuna parte". Ed esorta infine: "Superiamola insieme, questa barriera. Guardare all'indietro non funziona mai. Si deve cogliere la sfida del futuro".