Bellocco è stato tradito da un compagno: Beretta sapeva della condanna a morte sulla sua testa
L'omicidio di Antonio Bellocco, esponente di spicco della Curva Nord interista e rampollo di ‘ndrangheta, si è consumato nella giornata di mercoledì 4 settembre, a Cernusco sul Naviglio (Milano). Il killer è Andrea Beretta, anch'egli volto noto del direttivo ultras neroazzurro. A due giorni dall'accaduto, i punti interrogativi sul movente rimangono ancora tanti. Le ipotesi investigative, con l'ausilio di un video inedito reso noto al pubblico da La7, sembrano contraddire la prima versione dell'indagato che aveva dichiarato di aver accoltellato a morte Bellocco per legittima difesa, dopo essere stato sparato a una gamba.
Il movente e la dinamica dell'omicidio
Il movente fornito dal 49enne ai pm spiega come, alla base della lite, ci sarebbe stata la mancata divisione dei guadagni del negozio di Pioltello, attività economica gestita da Beretta, nella quale si vende il merchandising esclusivo della curva nord interista. Tuttavia, secondo il legale dell'indagato, pare che il suo cliente girasse armato perché avvertito da una soffiata di una "persona molto vicina a Bellocco", sulla condanna a morte disposta sulla sua testa dal rampollo di ‘ndrangheta: "Voleva farmi fuori", ha raccontato ai pm Paolo Storari e Sara Ombra che lo hanno interrogato mercoledì sera.
Beretta ha raccontato all'avvocato Perlino: "La mia fortuna è stata quando, dopo il primo colpo, si è sfilato il caricatore, in quel momento io non l’ho realizzato perché vedevo che continuava a premere il grilletto ma in effetti ho sentito solo un colpo. Ero ad un metro da lui, in quel momento per difendermi l’ho colpito più volte, mi sono buttato contro il suo corpo e l’ho trafitto più volte con 7/8/10 coltellate".
Il video inedito e il nuovo scenario investigativo
Il video pubblicato in esclusiva da La7, nella serata di giovedì 5 settembre, potrebbe però aprire uno scenario differente. Nel filmato si vede come Beretta sia uscito e poi rientrato una seconda volta nell'abitacolo, infierendo col coltello a serramanico su Bellocco prima di essere placato dall'intervento di due uomini usciti dalla palestra Testudo dopo aver sentito i colpi d'arma da fuoco.
Prende quota l'ipotesi che possa trattarsi di un omicidio premeditato e non di un'azione dettata dalla legittima difesa. Beretta potrebbe essersi sparato da solo, sapendo di ferirsi leggermente, dopo aver accoltellato a morte l’ex amico, per costruirsi un alibi.
La ‘ndrangheta in cerca di vendetta
Fonti investigative citate da La Repubblica, segnalano come nella giornata di ieri nel capoluogo lombardo si sia registrato l'arrivo di diversi esponenti calabresi noti alle forze dell'ordine. Si tratterebbe di affiliati al clan Pesce-Bellocco, pronti a fare giustizia per il compagno ucciso.
Beretta invece dopo l'intervento chirurgico alla gamba di mercoledì sera, è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele, e trasportato al carcere di massima sicurezza di Opera.