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Batteri nelle acque del lago, per Ats Brianza alcune spiagge di Lecco non sono balneabili

Tre località della provincia di Lecco sono risultate non agibili per la presenza di batteri, come escherichia coli ed enterococchi intestinali. L’Ats della Brianza ha dichiarato la non balneabilità.
A cura di Matilde Peretto
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(immagine di repertorio)
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Come ogni anno, le principali spiagge e località della provincia di Lecco sono state controllate dall'Ats della Brianza per verificare la loro balneabilità. La maggior parte di esse sono state dichiarate idonee, mentre tre località (sulle 25 controllate) sono risultate non balneabili. Una in più rispetto all'anno scorso quando solo due spiagge erano state considerate inagibili. Il motivo è la presenza in eccesso di escherichia coli ed enterococchi intestinali (batteri pericolosi per la salute) nelle acque vicine alle località.

Le analisi dell'Ats della Brianza

In base agli esiti delle analisi svolte dall'Ats della Brianza, effettuate nei giorni 13, 14 e 15 maggio 2024, le spiagge non balneabili sono risultate tre su 25. Una in più rispetto al 2023. Due di queste si trovano a Colico mentre una a Lecco. Le prime due sono la spiaggia di Inganna e il Lido di Colico. La terza è quella di Rivabella. Tutte sono risultate non balneabili per la presenza di escherichia coli ed enterococchi intestinali nelle loro acque.

Nel comunicato stampa pubblicato dall'Ats, viene aggiunto: "Data l’estrema variabilità del fenomeno della fioritura algale (cianobatteri che possono provocare irritazioni delle vie respiratorie e degli occhi, ma anche disturbi gastrointestinali) in relazione alle condizioni climatiche e atmosferiche, si ribadisce che in presenza di acque torbide, schiume o mucillaggini, o con colorazioni anomale, è sconsigliato immergersi".

Le buone regole secondo Ats

Ats della Brianza stila anche un elenco delle buone regole e dei comportamenti da seguire per salvaguardare la propria salute. In primis, sconsigliano di ingerire l'acqua del lago. Consigliano, invece, di fare la doccia appena usciti dall’acqua provvedendo ad asciugare completamente tutto il corpo e a cambiare costume dopo aver fatto il bagno.

Infine, così come già accaduto negli anni precedenti a seguito di segnalazioni di dermatiti in alcune persone che hanno avuto contatto con le acque, l'Ats aggiunge: "È verosimile che tali inconvenienti siano determinati dal riscontro occasionale di cercaria (larve di parassiti) nelle acque interessate. Pur non costituendo, le dermatiti in questione, un serio pericolo per la salute, si ritiene opportuno segnalare il fatto al fine di informare la popolazione".

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