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“Bastava un defibrillatore per salvare la donna morta in un intervento estetico”: condannato il medico

Il medico Maurizio Cananzi è stato condannato a un anno e quattro mesi per omicidio colposo: una sua paziente è morta durante una sua operazione di chirurgia estetica. Per i medici poteva essere salvata.
A cura di Giorgia Venturini
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È stato condannato a un anno e quattro mesi per omicidio colposo il medico Maurizio Cananzi. Nel 2019 una sua paziente è morta durante un intervento estetico. Secondo il giudice "bastava un defibrillatore per salvarla".

L'arresto cardiaco dopo l'anestesia

Stando a quanto è accaduto quattro anni fa, la donna, la 39enne Maria Teresa Avallone, si era appena trasferita in Brianza quando ha deciso di rivolgersi al medico per eseguire sul suo corpo un piccolo intervento ambulatoriale di chirurgia estetica.

La donna pensava di rivolgersi al miglior medico della zona per effettuare un lipofilling, ovvero un intervento che prevede l'autotrapianto di cellule adipose da una parte del corpo del paziente a un'altra, per rimodellare il corpo. Un'operazione chirurgica vera e propria ma piuttosto comune e semplice, tanto che per legge non è prevista la presenza di un anestesista. Qualcosa però è andata storta: il medico ha notato subito, dopo averle fatto l'anestesia, che la sua pazienza era andata in arresto cardiaco e poi in coma.

La decisione del giudice

Secondo quanto sostenuto l'accusa in Tribunale, i soccorsi sono stati chiamati tardivamente: la donna è arrivata all'ospedale San Gerardo già in coma. Per l'accusa sarebbe bastato avere e azionare un defibrillatore per poterla salvare. Ora per il medico è arrivata una sentenza di condanna a 16 mesi.

Chi era la vittima

Maria Teresa Avallone lavorava come impiegata nell'ufficio amministrativo all'ospedale San Raffaele. Era nata e aveva trascorso la sua adolescenza a Salerno, poi aveva deciso di trasferirsi a Napoli dove si è laureata all'Università Federico II. Infine la decisione di cercare lavoro al Nord. Anche il fratello viveva in Brianza, mentre i genitori sono rimasti a Salerno. Aveva deciso di vive anche lei in Brianza, a Desio.

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