Bambini inalano vapori in piscina a Milano: 28 intossicati, alcuni ricoverati in ospedale
Ventotto bambini sono rimasti intossicati dopo aver inalato vapori all'interno delle piscine ‘Jacarandà' di Milano nella mattinata di oggi, martedì 7 maggio. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per far evacuare i piccoli, d'età compresa tra i 3 e i 5 anni, e per spostarli in un'area triage allestita dalla Croce Rossa. Stando a quanto emerso finora, i sanitari che hanno controllato i bambini non hanno evidenziato particolari problemi di salute. Oltre a loro, anche 13 adulti sono rimasti intossicati per un totale di 41 coinvolti. Undici persone sono state trasportate in ospedale, tra loro cinque sono bambini.
I 28 che hanno inalato i vapori sono rimasti leggermente intossicati, ma sono comunque classificati come codice verde. Il personale del nucleo Nbcr (Nucleo biologico chimico radiologico) del Comando di Milano è stato in via Procaccini 69 per effettuare le opere di bonifica e per individuare la causa delle intossicazioni. Stando a una prima ricostruzione, si sarebbe verificata una fuoriuscita anomala di miscela di cloro.
Come comunicato dall'Agenzia regionale di emergenza urgenza della Lombardia, in seguito a un controllo più approfondito 11 persone sono state trasportate in ospedale. Si tratta di sei adulti e cinque bambini che, a causa dell'inalazione eccessiva di vapori, avrebbero accusato sintomi più acuti degli altri quali tosse e irritazione delle vie aree.
I bimbi ospedalizzati sono stati trasportati due all'ospedale ‘Vittore Buzzi' di Milano, altri due al Fatebenefratelli e uno alla Clinica ‘De Marchi', tutti in codice verde. Due dei sei adulti intossicati, invece, sono stati accompagnati in codice giallo al Fatebenefratelli.
I sanitari sono intervenuti sul posto con un mezzo di coordinamento per le maxi emergenze, un'automedica, un'auto infermieristica e sette ambulanze. Con loro anche i vigili del fuoco, le forze dell'ordine e la Protezione civile.
Anche la Procura di Milano è stata informata del caso. La pubblico ministero di turno Elisa Calanducci è in attesa dei primi atti degli accertamenti. Al momento potrebbe essere contestata un'ipotesi di lesioni colpose anche se per formalizzarla sono necessarie le querele delle persone offese. L'indagine potrebbe passare al dipartimento ‘Ambiente, salute, sicurezza, lavoro'.