Bambina morta in piscina mentre era in gita con l’oratorio a Inzago, salgono a 8 gli indagati
Salgono a otto le persone indagate per omicidio colposo dalla procura di Milano nell'indagine sulla morte di F. S., la bambina di 11 anni che lo scorso 17 giugno, durante una gita organizzata dal centro estivo dell'oratorio di Caravaggio (Bergamo) con altri 200 ragazzini, si era sentita male mentre giocava in una delle piscine del parco acquatico Aquaneva di Inzago (Milano).
Non solo il parroco che accompagnava i minorenni iscritti al gruppo estivo, un volontario della Caritas e il bagnino della struttura (anch'esso minorenne). Sul registro degli indagati sono stati iscritti ora anche i vertici del parco acquatico e i responsabili della sicurezza della struttura, per appurare se l'impianto di Inzago abbia adottato e applicato le norme per la tutela degli ospiti.
Sono molteplici i nodi da sciogliere. Uno su tutti: come è possibile che 200 bambini siano stati accompagnati solo da due adulti (il parroco e il volontario della Caritas) e 25 animatori minorenni, tutti dai 13 ai 17 anni, che non hanno competenze per sorvegliare sulla sicurezza dei piccoli ma solo di accompagnarli e proporre giochi e attività da fare insieme? E ancora: qualcuno si è accorto con tempestività di F.S., che giocava nella piscina per adulti e non in quella dei piccoli?
In quei momenti, secondo quanto ricostruito dalle testimonianze dei bagnanti, dopo essere entrate nella vasca centrale dell'impianto sportivo, il gruppo di ragazzine amiche di F.S. potrebbero essersi sfidato a un gioco di resistenza in apnea. Ma quando una dopo l’altra tutte le studentesse sono riemerse si sono accorte che mancava F. S., adagiata sul sul fondale e già priva di conoscenza. Un tuffo fatale per la bimba che, secondo quanto confermato dai genitori, amava l'acqua ma non sapeva nuotare.