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Bambina di 17 mesi torturata con lo spray dalla madre: ecco come avvenivano i maltrattamenti

“Dammi un attimo il piedino”, diceva la madre alla piccola, prima di ustionarla. A niente servivano urla e pianti di terrore: “Perché devi sempre fare così?”. La donna è accusata di aver causato consapevolmente ferite ed escoriazioni alla figlia con un deodorante spray, per mesi e mesi.
A cura di Francesca Del Boca
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"Dammi un attimo il piedino, solo il piedino". E poi lo spray a diretto contatto con la pelle, tra grida e pianti di terrore della piccola. "Ma perché ogni volta devi piangere?". E si sente spruzzare: una prima volta per 11 secondi, senza pause, la seconda per 8.

Per la Procura, la figlia di 17 mesi era solo "uno sfogo quotidiano su cui trasferire la propria aggressività". Ma la madre ancora porta avanti la sua versione dei fatti:"Non volevo farle del male, volevo solo aiutarla".

Anche durante l'interrogatorio la donna, accusata di aver causato consapevolmente ferite, ustioni ed escoriazioni alla figlia con un deodorante spray, continua a negare le torture andate avanti mesi e mesi, con più ricoveri in ospedali sempre differenti. Con il rischio, secondo gli inquirenti, che "in assenza dello sfogo costituito dalla figlia", la madre possa "trasferire la propria aggressività su altre persone".

"Incapace di controllare i propri impulsi aggressivi"

"Incapace di controllare i propri impulsi aggressivi", il ritratto della giovane madre che emerge da stralci di carte andati in onda su Mattino Cinque (Mediaset), in virtù dei quali è stata respinta la richiesta di domiciliari in un luogo di cura. "Personalità inquietante e pericolosa, capace di una violenza impressionante".

Agisce, secondo gli inquirenti, "con ferma determinazione" persino nel bagno della stanza d'ospedale in cui riposa la piccola. Di nascosto dal personale sanitario e dal padre della bambina, si chiude la porta alle spalle e, "senza scrupoli e nessun freno inibitorio", spruzza lo spray sulla pelle della neonata.

A niente servono le urla di dolore e i lamenti della piccola, che ogni volta che vede il deodorante scoppia in un pianto disperato. La madre, intanto, scatta delle foto alla pelle ustionata. E, rivolgendosi al padre della neonata, che sembra non essersi accorto di niente: "Adesso dovremmo chiamare la dottoressa. Chiama, per forza".

"Vorrei tornare indietro"

"Non so perché mi nascondevo per spruzzare lo spray. Mi pento di quello che ho fatto, vorrei tornare indietro", si difende la giovane donna, ora accusata di maltrattamenti aggravati, durante l'interrogatorio. "Ho fatto due sedute dallo psicologo. Io volevo aiutare mia figlia, non volevo davvero farle del male".

Senza contare le messinscene in ospedale, per attirare l'attenzione del personale sanitario: "La piccola ha vomitato tutto il latte", dice alle infermiere. In realtà, dai video al vaglio degli inquirenti, è la stessa donna a versare il latte sul corpo della bambina ricoverata.

Ma cosa potrebbe aver spinto la madre ad assumere un comportamento del genere? Stando alle prime ipotesi, la donna potrebbe aver fatto tutto questo per tenere il più a lungo possibile la bambina in ospedale, probabilmente a causa di un disagio psicologico o di una forma di depressione post partum. Nel frattempo resta in carcere la 27enne, detenuta a San Vittore, a causa dell'"elevatissimo pericolo" che può ancora rappresentare.

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