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Bambina di 11 anni gravissima dopo essere rimasta sott’acqua in piscina: l’ipotesi del gioco finito male

La bambina di Caravaggio (Bergamo) si trovava in gita con l’oratorio al parco Aquaneva di Inzago, nel Milanese. Restano in campo le altre ipotesi, dal malore in acqua alla drammatica fatalità: la piccola è stata rinvenuta in un punto alto 1,60 metri, dove non poteva toccare il fondo della vasca.
A cura di Francesca Del Boca
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

La prima gita dell'anno, la giornata in piscina con le amiche dell'oratorio. Finita purtroppo in tragedia: F.S., la bambina di 11 anni che ieri mattina non è più riemersa dalle acque del parco Aquaneva di Inzago, nel Milanese, è stata rinvenuta in arresto cardiocircolatorio nella vasca centrale, e le sue condizioni restano ancora preoccupanti. La causa? Forse, tra le varie ipotesi ancora in campo, si fa strada anche quella del gioco finito male.

L'ipotesi del gioco con le amiche in piscina

Il tutto è accaduto intorno alle 10 di lunedì 17 giugno mentre la piccola, 11enne di origini senegalesi, si trovava in trasferta con il Cre dell’oratorio San Luigi di Caravaggio: insieme a lei c’erano circa altri duecento bambini e ragazzi, fra animatori e iscritti all’oratorio estivo delle scuole elementari e medie, e il vicario don Andrea Piana. In quei momenti, secondo quanto ricostruito dalle testimonianze dei bagnanti, dopo essere entrate nella vasca centrale dell'impianto sportivo, la ragazzina e un gruppo di amiche avrebbero iniziato a sfidarsi a chi riusciva a rimanere più tempo in apnea. Ma quando una dopo l’altra tutte sono riemerse si sono accorte che mancava F. S., adagiata sul sul fondale e già priva di conoscenza.

Nessuna telecamera di videosorveglianza sulla vasca

Solo una possibilità che al momento non esclude tutte le altre, dal malore appena entrata in acqua fino alla drammatica fatalità, visto che la piccola non sapeva nuotare e si trovava in un punto alto 1,60 metri, dove non poteva toccare il fondo. Difficile per ora stabilire quale sia la verità: sulla piscina dove la bimba è stata estratta in fin di vita non era puntata infatti nessuna telecamera di videosorveglianza, e dunque attualmente non ci sarebbero immagini che potrebbero aiutare la polizia locale di Inzago nella ricostruzione dei fatti.

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