Bambina abusata per 6 anni dal padre, si confida con il fratello: l’uomo andrà a processo
Una bambina di sei anni è stata abusata per sei anni dal padre. I genitori erano separati, gli abusi sarebbero avvenuti nella casa dell'uomo, a Bergamo. Gli episodi sono emersi grazie alla testimonianza della ragazzina che un anno fa, ormai 12enne, si è confidata con il fratello, che ha raccontato tutto alla madre. Giovedì 5 ottobre, il giudice per l'udienza preliminare ha deciso per l'uomo il rinvio a giudizio.
Gli abusi continuativi per sei anni
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l'accusato, di 63 anni, avrebbe cominciato ad abusare della figlia quando lei aveva 6 anni. Dopo che il matrimonio tra i genitori era finito, la piccola, che viveva con la madre, andava a trovare il padre due volte a settimana.
Gli incontri avvenivano in casa, dove spesso la bambina andava da sola. Un anno dopo il divorzio, quando la bimba frequentava la prima elementare, lui avrebbe iniziato a toccarla diverse volte, l'avrebbe palpeggiata nelle parti intime e ci sarebbero state delle docce insieme.
Tutto si sarebbe ripetuto per sei anni di fila. La vittima non ne aveva parlato con nessuno fino a che, nel dicembre 2022, si è rivolta al fratello raccontando quanto subito e rifiutandosi di tornare a casa del padre.
Il padre della bambina rinviato a giudizio
Inizialmente l'uomo ha negato le accuse. Convocato davanti al giudice per l'udienza preliminare giovedì 5 ottobre, l'uomo non si è presentato. La sua avvocata, Veronica Panzera, ha chiesto per lui il patteggiamento, che non è stato accolto.
Nell'ambito delle indagini era emerso un secondo episodio di rilevanza per il processo. In una circostanza, un'amica della bambina, che era andata a casa dell'uomo insieme alla vittima, aveva riferito di aver subito abusi. I genitori della piccola ne avevano parlato con l'uomo, avevano impedito alla figlia di tornare a casa sua pur continuando a giocare con l'amica, ma avevano deciso non sporgere denuncia.
Il gup ha deciso il rinvio a giudizio per l'accusato, che andrà a processo il 23 maggio 2024. L'uomo dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata dalla minore età e dal legame di parentela. Nell'udienza preliminare erano presenti in aula anche la vittima, che oggi ha 13 anni, e sua madre. La famiglia, assistita dall'avvocata Marcella Micheletti, ha rifiutato un risarcimento di 40mila euro e si è interamente costituita parte civile al processo.