Ballottaggi comunali 2020 in Lombardia, disfatta Lega: perde a Lecco, Legnano, Corsico e Saronno
L'esito dei ballottaggi per le elezioni comunali 2020 in Lombardia riserva una sorpresa amara per Matteo Salvini, la Lega e il centrodestra, e molto dolce per il Pd e tutto il centrosinistra. A Lecco (secondo capoluogo al voto in questa tornata di amministrative, al primo turno a Mantova aveva trionfato il sindaco uscente Mattia Palazzi del Pd), Legnano, Saronno e Corsico vincono i candidati sindaci sostenuti dai democratici e dal centrosinistra. La vittoria più importante, arrivata al fotofinish per soli 31 voti, è sicuramente quella di Lecco, dove il candidato del centrodestra Giuseppe Ciresa, sostenuto da tutto il centrodestra unito (Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia), è stato sconfitto da Mauro Gattinoni. "Crediamo nella rimonta", aveva detto il 43enne direttore dell'associazione delle piccole e medie industrie lecchesi a Fanpage.it: e rimonta è stata. Dal 41,6 per cento del primo turno è passato al 50,07 per cento, recuperando lo svantaggio nei confronti del 72enne Ciresa, che al primo turno aveva sfiorato l'elezione diretta raccogliendo il 48,7 per cento delle preferenze.
A Legnano sconfitta particolarmente simbolica per la Lega: è la città del Carroccio
Per una città, Lecco, che continuerà ad essere amministrata dal centrosinistra dopo i due mandati della giunta Brivio, ve ne sono altre in cui la vittoria del centrosinistra fa ancora più rumore. Si tratta di Legnano, Saronno e Corsico, precedentemente amministrate dal centrodestra. A Legnano la sconfitta della Lega è particolarmente simbolica: si tratta infatti della città del Carroccio, della figura leggendaria di Alberto da Giussano. Dal mito alla realtà, il passaggio è stato particolarmente brusco per Salvini e i suoi: impossibile non ricondurre la vittoria di Lorenzo Radice, che al primo turno si era fermato al 31,5 per cento dei voti, ai guai giudiziari della precedente giunta leghista di Giambattista Fratus che avevano poi portato al commissariamento del Comune. La candidata leghista Carolina Toia non è evidentemente stata percepita come quella "discontinuità" che invece i legnanesi hanno scelto, affidando il 54 per cento delle preferenze al neo sindaco Radice.
Anche a Corsico il centrodestra sembra aver pagato le beghe legate alla precedente amministrazione, che avevano portato alle dimissioni del sindaco Filippo Errante, poi ripresentatosi alle elezioni. Un centrodestra inizialmente diviso, con Forza Italia che ha sostenuto Errante solo al secondo turno, perde nei confronti di una coalizione che potremmo definire "di governo": perché al ballottaggio il Movimento 5 stelle locale aveva dichiarato il suo sostegno per il candidato sindaco del Pd Stefano Ventura, uscito vittorioso con un ampio 62,8 per cento dei voti. Sconfitta rumorosa anche a Saronno, dove il sindaco uscente, il leghista Alessandro Fagioli, che sostenuto dal centrodestra unito era in leggero vantaggio al primo turno, nulla ha potuto contro lo sfidante Augusto Airoldi. Quasi il 60 per cento dei votanti ha scelto il neo sindaco, che al ballottaggio ha potuto beneficiare dell'appoggio della lista civica ‘Obiettivo Saronno' e della lista a sostegno dell'ex sindaco Pierluigi Gilli, escluso dal ballottaggio.
E ora il Pd sogna di strappare la Lombardia al centrodestra
La Lega e il centrodestra si consolano con Voghera e Viadana, gli altri due comuni lombardi al ballottaggio: nel comune del Pavese Paola Garlaschelli batte Nicola Affronti con un secco 66,3 a 33,6 per cento, a Viadana Nicola Cavatorta supera di oltre dieci punti percentuali Fabrizia Zaffanella. Si tratta però, appunto, solo di una consolazione: in una regione a trazione leghista, dalle Comunali sicuramente Salvini e i suoi si aspettavano di più. Si dice sempre che le amministrative, in politica, facciano un po' storia a sé. Intanto, però, il Pd brinda: "Abbiamo sconfitto Salvini e la Lega nei comuni che amministravano (male) e invertito la tendenza". E adesso il sogno di strappare la Regione al centrodestra dopo 26 anni appare un po' più fattibile: "In Lombardia è ora di cambiare", chiosano i dem su Facebook.