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Ballabio, bimbo trovato morto in culla: genitori a processo per omicidio volontario aggravato

Sono stati rinviati a giudizio i genitori del piccolo Liam, il bambino di appena quattro mesi trovato morto in culla nell’ottobre del 2015 a Ballabio, in provincia di Lecco, le cui cause della morte non sono mai state chiarite. Ora, a distanza di cinque anni, i due coniugi dovranno rispondere di omicidio volontario aggravato al termine di un iter giudiziario molto intricato, tra perizie discordanti e imputati vari.
A cura di Filippo M. Capra
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Saranno i giudici della Corte d'Assise a stabilire se Aurora e Fabio, genitori del piccolo Liam, siano i responsabili della morte del figlio, arrivata ormai quattro anni fa, nel marzo del 2016. Entrambi sono stati rinviati a giudizio e dovranno rispondere di omicidio volontario aggravato un anno dopo che il giudice dell'udienza preliminare aveva determinato per loro il non luogo a procedere. Nuovo colpo di scena dunque di una vicenda intricata sin dalla morte del piccolo di quattro mesi, sopraggiunta dopo essere stato dimesso dall'ospedale.

La ricostruzione dei fatti

La vicenda è successa a Ballabio, in provincia di Lecco, nell'ottobre del 2015. Allora Liam venne trovato senza vita nella culla. Il piccolo era stato ricoverato due volte in ospedale. La prima a seguito della caduta dalle braccia della madre: trattenuto in osservazione per 48 ore, era stato dimesso senza gravi conseguenza. Successivamente, però, la madre si era ripresentata al pronto soccorso perché il bambino presentava strani rigonfiamenti sulla testa. Anche in quell'occasione, Liam è stato ricoverato ma 72 ore dopo le dimissioni muore a casa, in circostanze non ancora chiarite. Perché tre perizie discordano sulle cause del suo decesso. La prima dice che è stato soffocato, la seconda che aveva una polmonite interstiziale non diagnosticata e non trattata. I genitori vengono iscritti al registro degli indagati mentre momentaneamente viene archiviata la posizione di tre medici che, successivamente ma per un breve periodo tornano sul banco degli imputati per omicidio colposo. Il gup di Lecco chiede nel 2019 il non luogo a procedere.

Le tre perizie dall'esito diverso: come è morto Liam?

Si arriva così alla terza perizia operata dal medico legale su richiesta del pubblico ministero che indaga. Questa dà un'altra presunta spiegazione: Liam sarebbe morto a causa di un arresto cardio respiratorio a seguito di un danno cerebrale. Le ferite, provocate da un trauma, sarebbero arrivate dopo il ricovero in ospedale e quindi non osservabili dai medici. Dunque, la Procura impugna la sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei due genitori e la Corte d'Assise d'Appello li rinviano a giudizio. Verrà inevitabilmente chiesta una quarta perizia, a meno che l'avvocato difensore dei coniugi non richieda il rito abbreviato. Stando a quanto riportato dal Corriere della sera, il padre di Liam, Fabio, avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver visto il figlio l'ultima volta verso le quattro di mattina del giorno in cui è morto prima di andare a lavoro, mentre la madre l'avrebbe trovato senza vita verso le sei.

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