Bagna i panni stesi dei vicini e li insulta “tornatevene a Beri”: denunciata una donna a Cremona
A Cremona una donna di quasi 83 anni è stata denunciata da una famiglia di suoi vicini di casa per stalking condominiale. Secondo l'accusa, l'anziana farebbe alcuni dispetti, fra cui bagnare i panni stesi ad asciugare, e li insulterebbe perché i tre sono originari di Bari.
Lo stalking condominiale
A finire alla sbarra è la signora Giuliana, proprietaria dell'intero stabile nel centro di Cremona, che compirà 83 anni il prossimo luglio. Da ben 22 anni ha affittato un appartamento a una famiglia, madre, padre e una figlia, che si è trasferita da Bari.
Per oltre 20 anni i rapporti sono stati quantomeno normali, ma dallo scorso anno sono totalmente cambiati: senza un motivo apparante, l'anziana ha iniziato a fare dispetti e insultare la famiglia perché meridionale.
"Tornatevene nella vostra Beri"; "Meridionali di m***a, meglio affittare ai cinesi, ai romeni o regalarlo", sarebbero soltanto alcuni degli insulti rivolti da Giuliana ai suoi inquilini.
Ma il presunto stalking non si sarebbe limitato alle parole: da oltre un anno la donna organizzerebbe frequenti dispetti ai danni della famiglia. Il più bizzarro? Bagnare i panni che questi stendono, regolarmente, ad asciugare.
A questo, ovviamente, si aggiungono altri comportamenti a cui, purtroppo, le liti condominiali ci hanno abituato, fra cui citofonare o suonare il campanello di notte.
Il processo
Sta di fatto che la famiglia in questo anno ha dovuto modificare le sue abitudini, arrivando perfino a non poter uscire sul balcone per non rischiare di essere colpiti dall'acqua o a non invitare persone a casa per evitare danni anche a terzi.
E così hanno deciso di denunciare e costituirsi parte civile al processo che inizierà il prossimo 7 luglio e per cui l'83enne è già stata rinviata a giudizio.
Inoltre la famiglia ha deciso di scrivere al sindaco di Bari, Antonio Decaro, per informarlo della situazione e soprattutto per difendere la loro città.
La lettera a Decaro
"Non è tollerabile che si continui con il pregiudizio, si denigrino e discriminino persone solo perché meridionali, venga disprezzata la città d’origine di una famiglia sempre puntuale nell’adempimento dei propri doveri e disponibile per qualsiasi cosa", scrive la famiglia.
"La nostra Bari è incantevole. Sentire sfregiare il suo nome in modo sprezzante da chi non la conosce ed al solo scopo di ferirci, perché ci sentissimo diversi è stato davvero devastante", continua la lettera.
"Il Mezzogiorno ha la sua immensa cultura, la storia e le tradizioni millenarie, per non parlare delle bellezze artistiche, delle località stupende e della innata accoglienza ed umanità espressa quotidianamente dall’empatia della sua gente’, conclude la lettera prima di chiosare: "Fieri di essere baresi".