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Bagarini al Gran Premio di Monza: sequestrati 400 biglietti falsi pronti per la vendita

La Guardia di Finanza ha sequestrato 400 biglietti falsi per il Gran Premio di Monza della Formula 1 che i bagarini erano pronti a vendere. Trovati anche 2.500 articoli contraffatti, come tappetini per auto e patch.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto da LaPresse
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Durante i tre giorni in cui all'Autodromo di Monza si è svolto il Gran Premio d'Italia di Formula 1, la Guardia di Finanza ha trovato quasi 400 biglietti contraffatti pronti a essere venduti dai vari bagarini per cifre che variano tra i 125 e i 575 euro. Secondo quanto stimato dalle Fiamme Gialle, la loro vendita avrebbe generato più di 100mila euro di incassi. Inoltre, in un'azienda brianzola sono stati trovati oltre 2.500 articoli contraffatti riportanti loghi di brand dell'automotive come Ferrari, Lamborghini, Maserati e Alfa Romeo. Due imprenditori brianzoli sono stati denunciati per contraffazione e ricettazione.

Sono stati più di 280 i finanzieri impegnati nell'operazione legata al Gran Premio di Monza. Oltre che dal Comando provinciale brianzolo, sono arrivate anche le unità specializzate da Bergamo, Brescia, Como e poi Bari, Brindisi e Taranto. Mentre alcuni sono rimasti in uniforme, altri hanno girato nei pressi del circuito in borghese, confondendosi tra la folla, alla ricerca di bagarini e contraffattori vari.

Nei tre giorni di Gran Premio, culminati domenica 1 settembre con la vittoria di Charles Leclerc e della sua Ferrari numero 16, le pattuglie hanno sorpreso tre bagarini intenti a vendere biglietti a prezzi rialzati. In tutto ne sono stati sequestrati 29, ma le perquisizioni non si sono fermate. Le Fiamme Gialle, infatti, hanno trovato altri 394 biglietti falsificati che sarebbero stati venduti per cifre che arrivavano a 575 euro, un giro d'affari per un totale di oltre 100mila euro.

Infine, sono stati controllati alcuni locali di un'azienda brianzola. Al loro interno sono stati trovati più di 2.500 articoli contraffatti pronti per essere venduti. Si trattava soprattutto di tappetini per auto e patch di stoffa, trovati vicini al macchinario industriale usato per la loro stampa.

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