Badante si fa nominare unica erede: il Tribunale la condanna per circonvenzione d’incapace
Una donna è stata condannata per circonvenzione d'incapace dal tribunale di Sondrio, ma è stata assolta per appropriazione indebita. Residente a Vercana (Como), l'imputata lavorava come badante per una anziana: è stata accusata di aver spinto la donna a sottoscrivere un testamento olografo per farsi nominare unica erede. La notizia è stata data dal quotidiano Il Giorno. Sulla base di quanto riportato, dovrà scontare una pena di due anni e sei mesi. Le indagini erano state condotte dalla sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza.
Le accuse nei confronti della donna
Il documento risale al 29 marzo 2017. Gli inquirenti l'accusavano di aver abusato "sia dello stato d'infermità fisica (che la rendeva non autosufficiente), sia dello stato di deficienza psichica" oltre che "della relazione sorta mentre prestava attività di badante per l'anziana, induceva quest'ultima a compiere atti di disposizione patrimoniale, con effetti giuridici dannosi per la persona offesa e i suoi eredi".
L'imputata potrebbe ricorrere in Appello
Avrebbe indotto l'anziana a "delegarle il potere di compiere operazioni sul conto corrente". Avrebbe quindi procurato alla donna e agli eredi "un danno patrimoniale di rilevante entità". Si parlava di una cifra superiore a un milione e quattrocentomila euro. L'imputata adesso è in attesa che venga fissato il processo in Appello. Il legale infatti, una volta lette le motivazioni, con tutta probabilità presenterà ricorso. La sua cliente, inoltre, non avrebbe mai goduto dei beni. La nipote dell'anziana, infatti, se ne sarebbe impossessata alla sua morte pur – sulla base dell'ultimo testamento – non avendone diritto.
Nel corso degli anni, anche la nipote è deceduta. Quindi adesso bisognerà capire se quei beni spettino al figlio e al marito o meno.