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Baby Gang condannato per il videoclip a San Siro: “Scatenò i fan contro la polizia per riprendere gli scontri”

Le motivazioni della sentenza di condanna in primo grado a 3 anni e 4 mesi per Baby Gang. Il 23enne a processo insieme a Neima Ezza (condannato a 18 mesi di messa alla prova) per i disordini creati il 10 aprile 2021 durante la registrazione di un video musicale con un gruppo di 300 coetanei.
A cura di Francesca Del Boca
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Per i giudici sarebbe stato proprio lui ad aizzare i fan contro la polizia, al fine di riprendere gli scontri in video come "pubblicità" per il nuovo singolo in uscita. Sono le motivazioni della sentenza di condanna in abbreviato in primo grado a 3 anni e 4 mesi nei confronti di Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang.

Il 23enne è finito a processo insieme al collega Amine Ez Zaaraoui, noto come Neima Ezza (condannato a 18 mesi di messa alla prova), per i disordini creati il 10 aprile 2021 in zona San Siro a Milano durante la registrazione di un video musicale. In quell'occasione, ci sarebbero stati lanci di oggetti contro le forze dell'ordine da parte di un gruppo composto da 300 giovanissimi che si era radunato nei dintorni di piazza Selinunte -tra cui, secondo le indagini, figuravano anche i due rapper.

Per il gup Tommaso Perna Baby Gang, "sfruttando la propria celebrità", nell'aprile del 2021 (mentre erano ancora vigenti le limitazioni anti assembramento per l'emergenza Covid), avrebbe insomma "chiamato a raccolta i fan al fine, immediato, di provocare lo scontro con le forze dell'ordine, e mediato, di filmare lo scontro in modo da renderne un videoclip a supporto del brano musicale di cui egli è autore". Il trapper lombardo, insomma, si sarebbe servito "per fini meramente economici", ovvero per promuovere il suo brano musicale, del diffuso sentimento di odio verso il sistema, di cui le forze dell'ordine sono la personificazione, che trova terreno facile di propaganda nell'abbandono sociale, economico e culturale della periferia".

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