“Avrebbero manipolato Alessia Pifferi”: indagate altre due psicologhe del carcere di san Vittore
Altre due psicologhe del carcere di San Vittore a Milano sono accusate di falso e favoreggiamento nell'ambito dell'inchiesta bis sul caso di Alessia Pifferi, la donna di 38 anni accusata di aver fatto morire di stenti la figlia di 18 mesi Diana nel suo appartamento a Ponte Lambro (Milano) a luglio 2022. A darne notizia è il quotidiano La Repubblica.
Sono cinque le persone indagate nell'inchiesta Pifferi bis
Gli avvisi di garanzia sono stati consegnati tra il pomeriggio e la sera di ieri, lunedì 25 marzo. In questo nuovo fascicolo, aperto dal pubblico ministero Francesco De Tommasi, ci sono al momento ben cinque persone indagate. Tra loro, c'è anche l'avvocata Alessia Pontenani che difende la donna e che è accusata solo per falso.
Gli inquirenti affermano che le professioniste avrebbero manipolato Pifferi con l'intento di farle ottenere la perizia psichiatrica. Il magistrato l'ha definita "una rete criminale".
Chi sono le due psicologhe indagate
Per quanto riguarda le nuove indagate, una delle due alternerebbe il lavoro all'Azienda socio sanitaria territoriale Santi Paolo e Carlo con le ore di servizio in carcere. Avrebbe partecipato alla somministrazione del test di Wais a Pifferi. Non avrebbe però firmato la relazione.
Quel test è stato ritenuto inattendibile dallo psichiatra forense Elvezio Pirfo, nominato come perito superpartes dal Tribunale. L'esperto ha inoltre ritenuto Pifferi capace di intendere e di volere al momento dei fatti. L'altra, invece, sarebbe una professionista esterna al carcere: lavora per la stessa azienda sanitaria della collega. Avrebbe corretto e modificato la relazione sullo stato di salute della donna, ma non è chiaro sulla base di quale motivo.