“Avevo una pistola, ci sono andato a scuola”: cosa emerge dalle chat dei minori che fabbricavano armi
"Io avevo una glock però poi ci sono andato a scuola": è una delle frasi che uno dei ragazzini, perquisiti nella mattinata di oggi giovedì 29 giugno, avrebbe scritto in alcune chat di Telegram in cui alcuni adolescenti si scambiavano informazioni su armi ed esplosivi.
I messaggi scambiati su Telegram
Le indagini, condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Milano, sono iniziate a ottobre 2022 e sono durate fino a febbraio 2023. Gli agenti hanno monitorato le chat e notato alcuni messaggi preoccupanti: "I miei genitori sono contrari alle armi allora me le fabbrico io oppure me le prendo da qualche parte". E ancora "Ci ho sparato con una glock vera" e "te lo dico perché le modifico da quando avevo 14 anni".
Diversi ragazzini raccontavano di andare in giro armati: portavano con sé coltelli e a volte persino le pistole. Un minorenne avrebbe infatti detto di essere andato con "una glock però poi ci sono andato a scuola perché lo avevo visto in un film americano", "sono andato con un multitool con coltello, rischiato molto di andare al minorile". E racconta ancora "io portavo quello a scatto nel giubbino".
Le perquisizioni in tutta Italia
A corredo di queste parole, c'erano anche foto e video dove si vedevano armi da taglio, da sparo e da softair: venivano esposte o venivano mostrate mentre venivano utilizzate. Altri ragazzini chiedevano consigli su come confezionare molotov, esplosivi o detonatori.
Pubblicavano inoltre foto di ordigni fabbricati da loro stessi: "Avete mai fatto una molotov? Io sì" scriveva un adolescente che poi aggiungeva "Martedì provo a fare del napalm" o ancora "Qualcuno ha un video tutorial per un detonatore?" o qualcuno riportava "buon pomeriggio, ecco a voi un piccolo dispositivo"
Oggi la polizia postale, insieme alla Digos e alle unità cinofile specializzate della polizia, ha eseguito otto perquisizioni tra Avellino, Lecce, Milano, Pisa, Sassari, Nuoro e Treviso.