Avevano lanciato una bomba contro l’hub vaccinale di Brescia: condannati due no vax
Erano stati arrestati con l'accusa di aver lanciato una bomba contro il centro vaccinale di Brescia durante la vigilia di Pasqua. Oggi, lunedì 17 gennaio, Paolo Pluda e Nicola Zanardelli sono stati condannati dal tribunale. Nel primo caso la pena è di due anni e otto mesi mentre nel secondo di due anni e dieci mesi. Pluda – che aveva anche scritto una lettere di scuse rivolta ai cittadini – continuerà a essere sottoposto agli arresti domiciliari mentre Zanardelli rimarrà in carcere.
Le intercettazioni telefoniche
Dalle indagini degli inquirenti era emerso che, durante una telefonata della sera precedente all'attentato, i due avrebbero detto: "Stiamo a guardare che succede. O si va per ribaltare tutto o inutile muoverci". Pluda poi avrebbe anche detto che la pandemia "è una fesseria e se non guardi la tv, il Covid non esiste più". Il giorno dopo era esplosa la molotov nella struttura che era stata realizzata tramite la raccolta fondi AiutiAMo Brescia, attivata durante la prima fase della pandemia.
Le indagini dei carabinieri di Brescia
Dopo l'esplosione del 3 aprile scorso, i carabinieri di Brescia si erano subito attivati per risalire all'identità dei due responsabili. Dopo perquisizioni, analisi delle immagini delle telecamere di video-sorveglianza e indagini, sono arrivati a identificare il 51enne e il 52enne – entrambi no vax – e arrestarli con l'accusa di terrorismo. All'epoca, a commentare la vicenda era stato anche il presidente di Regione Attilio Fontana che, in un post su Facebook, aveva scritto: "Avrei preferito che le ricostruzioni portassero ad una bravata, invece fu terrorismo no-vax".