Aveva accoltellato sei passanti in zona Stazione Centrale a Milano, condannato a 8 anni
È stato condannato a 8 anni e 2 mesi di reclusione Rhasi Abrahman: lo scorso 6 marzo il 23enne aveva ferito a colpi di coltello sei passanti nel corso di una serie di rapine in zona Stazione Centrale a Milano. La sentenza è stata emessa oggi nel processo abbreviato dal gup di Milano Alberto Carboni, che ha disposto anche l'espulsione del giovane e il rimpatrio in Marocco.
Nelle indagini la Procura aveva anche previsto una consulenza psichiatrica sul giovane, che ha accertato la capacità di intendere e volere al momento dei fatti: nessun vizio di mente, dunque, ma un abuso di sostanze stupefacenti e un ritardo cognitivo che non hanno, però, inciso sulla capacità di intendere e di volere.
"Ero sul marciapiede di via Andrea Doria per una commissione familiare, e me lo sono visto arrivare incontro. Barcollava. Veniva verso di me, anche se c'erano altre persone intorno, e mi sono scansata, guardando il cellulare. Quando quell'uomo mi ha sorpassata ha fatto un passo indietro verso di me", è stato il racconto di una delle vittime. "Sono caduta e lui mi era sopra con una mano e con la destra mi ha puntato la lama alla gola. Era un coltellino svizzero pieno di sangue". Il sangue delle precedenti aggressioni. “Ha iniziato a colpirmi al volto e alla testa. Mi teneva bloccata a terra mentre continuava a tirarmi pugni in faccia. Poi ho sentito il coltello contro la gola”, la testimonianza di un'altra passante, aggredita tra via Gluck e viale Brianza.
"Non mi ricordo nulla, avevo bevuto e avevo assunto cinque pastiglie di Rivotril", aveva spiegato il giovane davanti al gip, dopo l'arresto. "Prima di arrivare in Italia non facevo uso di nessun stupefacente, da quando sono arrivato in Italia faccio uso di hashish, eroina e pasticche sintetiche. Io mi ricordo soltanto fino al momento in cui sono entrato in un bar, ho comprato da bere, ma dopo l'assunzione delle pasticche non ricordo più nulla", aveva aggiunto. "Vivo per strada a Milano in zona stazione Centrale, nel sottopasso. Mi rivolgo alle associazioni assistenziali per mangiare e per gli indumenti".