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Autista chiede il biglietto del bus a un gruppo di ragazzi: uno gli dà una testata e gli altri gli rompono il naso

Una decina di giovani hanno picchiato l’autista di un bus a Sarnico, in provincia di Bergamo, rompendogli il naso: l’uomo aveva chiesto loro il biglietto che non avevano.
A cura di Giorgia Venturini
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A Sarnico, in provincia di Bergamo, l'autista di un bus è stato aggredito da un gruppo di ragazzini. La violenza da parte di una decina di giovani è scattata dopo che l'autista ha chiesto loro i biglietti senza il quale non potevano salire sul bus: il primo ragazzo della fila ha dato una testata all'autista mentre gli altri hanno iniziato a picchiarlo. L'aggressione è andata avanti fino a quando è caduto a terra: a quel punto i giovani sono fuggiti via, tranne uno di loro che insieme a un passeggero si è fermato a soccorrere l'autista. L'uomo è stato portato al pronto soccorso a Iseo: i medici gli hanno diagnosticato una frattura non scomposta del setto nasale, varie ecchimosi sul volto e sull’orecchio. Intanto i carabinieri si sono subito messi alla ricerca dei responsabili. Uno di loro è già stato trovato, mentre i militari sono sulle tracce degli altri.

A commentare cosa sia successo e a denunciare l'ennesima aggressione all'autista di bus è stato anche Pasquale Salvatore, segretario generale di FIT CISL Bergamo: "Ancora una volta una tragica aggressione ad un autista. È semplicemente inaccettabile. Ci chiediamo dove siano le istituzioni e quale iniziative abbia messo in campo l’azienda arriva per evitare a queste situazioni. A Bergamo c’è una vera e propria emorragia di autisti, sia per fattori economici, ma anche e soprattutto per questi motivi. Ne mancano infatti più di 100 autisti tra tutte le aziende del settore".

Poi aggiunge: "Il trasporto pubblico è un servizio essenziale ed è un diritto di tutti i cittadini poterne fruire i benefici. Ci rammarica che questi episodi accadano ancora sulle tratte extraurbane (ricordiamo l’autista mandato all’ospedale pochi mesi fa a Clusone e tanti altri episodi nemmeno denunciati a causa di possibili ritorsioni). Da tempo chiediamo un tavolo provinciale sulla sicurezza, congiunto con politica, aziende e forze dell’ordine al fine di poter organizzare presidi mirati a tutela dei lavoratori e dell’utenza".

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