Attivisti per il clima si incatenano davanti all’aeroporto di Linate Prime: “Basta jet privati”
Stop ai jet privati e tassa progressiva sui viaggiatori d'aereo frequenti. Sono le richieste avanzate dai 15 manifestanti che intorno alle 13:00 di oggi, giovedì 10 novembre, hanno bloccato tutte le operazioni dell'Aeroporto privato di Milano Linate Prime.
Incatenati all'aeroporto
Una protesta organizzata da Scientist Rebellion ed Extinction Rebellion, con il supporto di Ultima Generazione, che ha visto la partecipazione di scienziati accademici, studenti di scienze e altri sostenitori. Fino all'intervento della polizia, arrivato circa un'ora dopo, hanno impedito alle auto di entrare o uscire dall'aeroporto incatenandosi uno all'altro.
Alcuni di loro, poi, sono riusciti a entrare all'interno del terminal e ad azionare l'allarme anti-incendio. Infine, alcuni poster sul tema delle disuguaglianze nelle emissioni di gas a effetto serra sono stati affissi sulla struttura.
La tassa globale per i più ricchi
La campagna, di respiro internazionale visto che è già in atto in altri 11 Paesi, vuole denunciare il ruolo dell'1 per cento del mondo, ovvero i più ricchi, e le responsabilità del surriscaldamento globale.
Per questo motivo, oltre al bando immediato dei jet privati e alla tassa progressiva, i manifestanti hanno chiesto anche l'istituzione di un sistema di tassazione globale destinata proprio all'1 per cento. Un modo, scrivono i manifestanti, per "finanziare la transizione ecologica".
"Quattro ore di volo di jet inquina quanto un cittadino medio in un anno"
"I milionari attraversano il mondo con i loro jet privati mentre la catastrofe climatica è già in atto e mentre l'italiano medio sta soffrendo un aumento vertiginoso del costo della vita", ha dichiarato Gianluca Grimalda, ricercatore di scienza sociale e membro di Scientist Rebellion. Grimalda sottolinea come "quattro ore di volo di un jet privato emettono la stessa quantità di gas serra emessa dal cittadino medio nel mondo in un anno intero".