Attivisti di Ultima Generazione imbrattano l’Arco della Pace di Milano
Alcuni attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato l'Arco della Pace di corso Sempione a Milano. La protesta è andata in scena nel pomeriggio di oggi, mercoledì 15 novembre, intorno alle 16 "contro il finanziamento alla guerra di Israele da parte del governo italiano" e a favore dell'istituzione del Fondo riparazione per i danni causati da eventi meteorologici estremi.
"Riportare l'attenzione sui valori cardine della nostra Repubblica"
"Il genocidio che sta avvenendo in questo momento a Gaza è solo l'ennesima conferma di come questo sistema tuteli soltanto gli interessi dei potenti e delle multinazionali", si legge tra le storie pubblicate su Instagram da Ultima Generazione: "Le armi che vengono usate proprio in questo momento sono finanziate dalla Leonardo, che è partecipata al 30 per cento dallo Stato".
L'Arco della Pace sarebbe stato scelto, quindi, proprio per concentrare l'attenzione sul valore della pace e sulla guerra in corso tra Hamas e Israele nel Medioriente. Quello che viene criticato dagli ambientalisti, in particolare, è il fatto che "ogni anno cresce nel bilancio dello Stato la spesa pubblica per il settore Militare e della Difesa". Allo stesso tempo, scrivono, "cresce la povertà sociale delle famiglie" e cittadini di Marche, Emilia-Romagna e Toscana "hanno perso tutto con le alluvioni". Da qui, il rinnovo della richiesta dell'istituzione del "Fondo riparazione da 20 miliardi di euro per riparare i danni subiti dai cittadini a causa degli eventi meteorologici estremi".
Il blocco stradale di lunedì in viale Lucania
Solo due giorni fa si era tenuto l'ultimo blitz dei manifestanti. Nella mattinata di lunedì 13 novembre, infatti, alcuni attivisti si sono seduti al centro della carreggiata di viale Lucania, nel sud della città in zona Corvetto, bloccando il traffico con uno striscione con la scritta: "Fondo riparazione".
In quel caso, prima dell'arrivo delle forze dell'ordine gli ambientalisti sono stati aggrediti da alcuni automobilisti che hanno provato a forzare il blocco anche in modo violento.