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Attacco hacker all’Ats Insubria, “rubati” i dati sensibili di 800 persone disabili

L’ats Insubria è ancora sotto attacco degli hacker: hanno “rubato” i dati sensibili di un migliaio di persone disabili, si parla almeno di 800 persone di Como e Varese.
A cura di Giorgia Venturini
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Ancora sotto attacco degli hacker Ats Insubria. Stando alle ultime informazioni gli hacker informatici BlackBite avrebbero prima "rubato" i dati sensibili di un migliaio di persone disabili, si parla almeno di 800 persone di Como e Varese – come riporta La Provincia di Como -, e poi hanno minacciato di diffondere altri dati. Gli hacker chiedono infatti di mettersi in contatto con loro, molto probabilmente per fare una richiesta di riscatto. Hanno infatti minacciato di rendere noti tutti i dati sanitari a loro disposizione se Ats Insubria o Regione Lombardia non li contatteranno entro il 2 giugno. Il portale è ormai sotto attacco dal 5 maggio scorso e su quanto accaduto sta indagando la Procura di Milano.

Ats Insubria a Fanpage.it precisa che "la polizia postale ci ha fatto sapere che parte di questi dati erano presenti sul dark web: ne hanno pubblicati una parte per farci capire che sono in possesso di alcuni dati che riguardano alcuni pazienti. Se entro il 2 giugno non ci si mette in contatto con loro minacciano di pubblicare altri dati. Teniamo a precisare che non ci siamo mai messi in contatto con loro. Le indagini le sta facendo la polizia postale". Gradualmente anche i portali stanno tornando alla normalità: "Stiamo puntando ad aumentare il grado di sicurezza dei nostri sistemi".

Ats Insubria: Non pagheremo nessun riscatto

Al momento i dati che sono stati hackerati risultano codici fiscali, patologie, indirizzi, amministratori di sostegno e codici iban. Una volta che i dipendenti di Ats Insubria si sono trovati con i portali bloccati è immediatamente scattata la denuncia alla polizia postale. Ats precisa che fa sapere di non essere stati contattati direttamente dai pirati informatici. A informare il personale sono proprio investigatori e inquirenti concentrati sul caso. Infine Ats fa sapere: "Non pagheremo nessun riscatto".

Gli attacchi le scorse settimane all'ospedale Fatebenefratelli e Sacco

Non solo il servizio sanitario di Varese è finito sotto attacco degli hacker. Nelle settimane precedenti infatti l'ospedale Fatebenefratelli e Sacco hanno dovuto fare i conti con il blocco del loro sito: la pagina web è stata irraggiungibile dalla notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Con il passare delle ore è stato confermato che si era trattato di un "ransomware" e dopo poco non è tardata anche la richiesta di riscatto. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana aveva subito precisato: "Noi non abbiamo pagato e non abbiamo nessuna intenzione di pagare alcunché". Il servizio ora in questi due ospedali è stato subito ripristinato.

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