Lo sblocco degli sfratti è arrivato e non guarda in faccia nessuno, neanche i malati di cancro. Siamo a Milano, in via Livigno 3, in uno stabile dove dal 1983 la Onlus Attivecomeprima dà supporto totale e soprattutto gratuito ai malati di cancro e ai loro famigliari durante il percorso di cure oncologiche e a terapia finita. Ma fa di più: organizza anche corsi Ecm per i medici dell'Ats (l'Agenzia per la tutela della salute), la stessa che ora sta per subentrare nell'immobile.
"Scaduto il contratto di affitto con Ats-Città di Milano, ci è stato comunicato che l'edificio sarà destinato ad uso interno della stessa azienda nell'ambito della riorganizzazione territoriale in corso dei servizi socio-sanitari richiesta dal Pnrr e dal piano sanitario di Regione Lombardia” dice a Fanpage.it il presidente della Onlus, Alberto Ricciuti. “Siamo quindi stati invitati a liberare la sede al più presto, entro i primi mesi dell’anno”.
Lo sfratto nonostante i 7.200 immobili pubblici sfitti solo nel milanese
L'ok finale è della Regione Lombardia, che ha deciso di mettere per strada un’associazione no profit che dà aiuto gratuito ai malati per fare spazio a una struttura sempre sanitaria ma statale, con relativi costi e stipendi pagati con 576 milioni del Pnrr e il resto con i soldi dei contribuenti. Il 15 dicembre 2021 la giunta regionale ha approvato il documento in cui vengono individuati i terreni e gli immobili da destinare a queste strutture che serviranno a garantire servizi sanitari ai cittadini, spazi intermedi tra medici di base e ospedali che dovrebbero rafforzare, finalmente, la medicina territoriale, come vuole la riforma sanitaria. L'Ats Milano, che comprende anche la provincia di Lodi, avrà 71 case di comunità, 23 ospedali di comunità e 36 centrali operative territoriali.
Tra Aler (Agenzia Lombarda di Edilizia Residenziale) e Mm (Metropolitana Milanese), i due enti che gestiscono patrimonio immobiliare pubblico milanese, si contano circa 7.200 immobili sfitti e più di 2500 appartamenti inagibili. Ma tra tutti questi immobili, si è deciso di utilizzare la sede della Onlus Attivecomeprima.
Prima il bando deserto poi la telefonata: “Dovete andare via”
A ridosso dello scadere del contratto, il 30 giugno 2021, è stato prima indetto un bando, dove la base d’asta partiva da un affitto annuo di 30mila e 700 euro all’anno con una fideiussione per i 6 anni di affitto 185 mila euro a garanzia dell’Ats. "Nessuno si è presentato. Nel bando c’era l’obbligo di visitare i locali, ma, ripeto, nessuno è venuto alla nostra sede. Siamo stati consigliati di non presentarci neanche noi, perché quando il bando è deserto, viene riaperto abbassando il prezzo. Scaduto il bando, invece, è arrivata una telefonata dell’Ats a fine luglio 2021 dove ci veniva richiesto di lasciare comunque l’immobile entro il 31 dicembre. Verso i primi di dicembre siamo riusciti ad avere un tavolo con la Regione per chiarire le nostre istanze, ma ci hanno solo concesso una proroga a febbraio 2022".
“Lasciate al suo posto quel nido prezioso”
“Ora, numeri alla mano” si sfoga Ricciuti “faccio fatica a pensare una realtà di tipo socio sanitario che possa offrire più interventi di quelli esposti nel nostro report 2021, nonostante la pandemia: 2.842 risposte telefoniche, 1.570 presenze per supporto psicologico, 586 consulenze di supporto medico e 745 presenze in attività psicocorporee”.
Abbiamo contattato alcune delle persone che negli anni ce l'hanno fatta anche grazie alla Onlus, come Olga Lamperti, ancora oggi malata:
E Anna Procacci, che si è trovata ad assistere contemporaneamente ben due malati di cancro: “Ero caregiver… Gli incontri con la psicologa mi hanno aiutato a comprendere le difficoltà del malato oltre che riuscire ad andare avanti sentendomi sempre supportata. Non ho mai pensato che esistesse una associazione in grado di offrire tutto questo gratuitamente. A voi posso solo dire GRAZIE DI ESISTERE!!”.
Solitudine, disorientamento, dolori spesso lancinanti, stordenti. Chi scopre di avere un cancro passa attraverso una serie di gabbie, paure e prove impossibili da superare senza tutti i supporti adeguati. La Onlus, che durante i lockdown e i periodi di chiusura ha comunque garantito continuità assistenziale telematica, ha contribuito a realizzare Oncolodol, una App per tenere sotto controllo i dolori oncologici.
E mentre la petizione online per fermare lo sfratto continua a raccogliere firme, Ricciuti, lancia un appello: "La ricerca di una nuova sede è divenuto per noi un lavoro quotidiano, chiediamo a chi di voi venisse a conoscenza di possibili soluzioni, di darcene cortese e immediata segnalazione".