Assolto il ginecologo Severino Antinori dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di un’infermiera
Arriva l'assoluzione per il ginecologo Severino Antinori a processo con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di un'infermiera di origine russa. I fatti risalgono al dicembre del 2015: secondo il pubblico ministero la violenza sarebbe avvenuta nella clinica milanese Matris, dove il medico lavorava e dove la donna sarebbe stata costretta a subire atti sessuali dietro la minaccia di un licenziamento. Questa la versione dell'accusa che aveva chiesto 6 anni di carcere.
Gli avvocati difensori: Sempre convinti dell'innocenza del professore
Alla fine il giudice ha dato ragione alla difesa: "Siamo stati sempre convinti della estraneità e della innocenza del professore Antinori rispetto ai fatti contestati", hanno commentato a Repubblica gli avvocati difensori Gabriele Maria Vitiello e Tommaso Pietrocarlo. E poi hanno aggiunto: "Il tribunale ha ristabilito la verità chiarendo una vicenda complessa e sancendo senza alcun dubbio che il professore Antinori non aveva commesso quel gravissimo reato contestatogli". L'assoluzione è arrivata ieri pomeriggio giovedì 24 febbraio alle nona sezione penale del Tribunale di Milano.
La condanna in via definitiva per la "rapina di ovuli"
Il ginecologo sta scontando invece una condanna in via definitiva a 6 anni e 6 mesi di carcere ritenuto colpevole di aver prelevato con violenza e contro il suo consenso degli ovuli da una sua paziente. Vicenda che era avvenuta sempre nella clinica milanese: le indagini erano scattate dopo la denuncia di una giovane infermiera spagnola, vittima del prelievo forzato di ovuli. Antinori, che dopo essere stato rinviato a giudizio aveva detto di essere "vittima del più grave errore giudiziario degli ultimi 30 anni, peggio di Tortora", è stato condannato in tutti i gradi di giudizio: sette anni e due mesi la condanna in primo grado, aumentata a sette anni e dieci mesi in appello. Fino alla conferma anche in Cassazione.