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Assolti due 22enni accusati di violenza sessuale: “C’è stato uno scambio di persone”

Dopo due anni di processo Anthony Gregory Fusi Mantegazza e Hamza Elayar, i due giovani finiti a processo con l’accusa di aver violentato e aggredito una ragazza sul treno e una nella stazione di Venegono Inferiore, sono stati assolti: sono altri i responsabili.
A cura di Giorgia Venturini
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Sono stati assolti Anthony Gregory Fusi Mantegazza e Hamza Elayar, i due giovani finiti a processo con l'accusa di aver violentato e aggredito una ragazza sul treno e una nella stazione di Venegono Inferiore, nel Varesotto. La sentenza di primo grado ha riconosciuto l'innocenza dei due ragazzi: non sono loro i responsabili della violenza.

I fatti risalgono alla sera del 3 dicembre del 2021 quando sul treno Milano-Varese le due 22enne stavano tornando a casa dopo una giornata trascorsa a Milano. Stando alla ricostruzione delle due vittime, la prima violenza sarebbe avvenuta sul treno da due aggressori che avrebbero abusato della prima 22enne nel tratto tra la stazione di Tradate e Venegono Inferiore.

Subito dopo sono scesi dal treno e hanno individuato la loro seconda potenziale vittima seduta nella sala d'attesa deserta della stazione di Venegono Inferiore, ma è per fortuna riuscita ad allontanarsi prima che venisse consumata la seconda violenza sessuale: "Mi sono aggrappata alla porta nel tentativo di riuscire a fuggire, e ho cercato di aprirla, urlando", ha raccontato ai carabinieri corsi in suo aiuto.

Perché i due ragazzi sono stati accusati

Anthony Gregory Fusi Mantegazza e Hamza Elayar sono finiti in manette perché in un primo momento segnalati dalle vittime come i loro aggressori. Gli investigatori erano arrivati a perquisire un'abitazione con in cui vivevano tre ragazzi originari del Marocco, Mantegazza e suo padre. Come spiega a Fanpage.it uno degli avvocati difensori di Mantegazza, Mauro Straini, era stata la 22enne aggredita sul treno a indicarlo come colpevole: uno scambio di persona che ha portato in carcere e in Tribunale la persona sbagliata.

Il legale ha precisato che il suo assistito in un primo momento aveva ammesso di essere stato sul treno e di aver assistito allo stupro ma di non essere stato lui il responsabile: "Una versione assolutamente falsa che avrebbe raccontato il ragazzo pensando di difendersi in questo modo. Tutto era stato già ritrattato il giorno dopo".

Come spiegano alcune consulenze durante il processo: "A Fusi Mantegazza è stato riconosciuto un deficit nello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale e sociale. In caso di disabilità intellettiva alcune capacità, tra le quali quella di capire le conseguenze delle proprie azioni, è estremamente impoverita", si legge nei documenti degli avvocati difensori.

Perché è stato assolto Mantegazza

A dimostrare l'innocenza di Mantegazza sono soprattutto i dettagli negli indumenti: i video delle telecamere di sorveglianza hanno ripreso un ragazzo con indosso il cappellino colbacco, lo stesso che era stato trovato durante la perquisizione presso l’abitazione di Fusi Mantegazza.

"Tale cappellino non è mai stato indossato da Fusi Mantegazza. Il proprietario del cappellino è uno dei ragazzi marocchini, ospite presso l’abitazione di Fusi Mantegazza". A scagionare Mantegazza è stato anche il suo cellulare che lo collocava in altre parti, non sul treno proveniente da Milano, la sera della violenza. Un testimone ha riferito che l'imputato quella sera si trovava in un bar.

Chi sono i veri responsabili

Durante la fase dibattimentale è stato accertato che "ogni oltre ragionevole dubbio le uniche due persone salite a bordo del treno alla stazione di Tradate, munite di stampella e bicicletta, sono quelle che hanno consumato la violenza sessuale a bordo del treno, e sono le medesime due persone che, scese alla fermata del treno di Venegono Inferiore, hanno consumato la violenza all’interno della sala di attesa.

Si tratta di due persone di origini marocchine, uno con la stampella, l’altro con la bicicletta gli occhiali e il colbacco". E ancora: "L’insieme delle prove, formate in sede dibattimentale, escludono con certezza che l’imputato Fusi Mantegazza sia l’aggressore con la bicicletta il colbacco e gli occhiali".

Durante la fase dibattimentale è stato dichiarato innocente anche Hamza Elayar. I due aggressore sarebbe identificati nei due ragazzi che ospitava Mantegazza a casa, da tempo però non sono più lì. Si trovano ancora in stato di libertà.

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