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Assalta una gioielleria vestito da rider, il modello arrestato: “Sono pentito, ma ero indebitato”

Sylla Alioune è il ragazzo di 22 anni che è stato arrestato perché accusato di due rapine avvenute a un compro Oro e una gioielleria: il giovane, che lavora come modello, si è finto un rider e ha portato via 85mila euro e 700mila euro. Ha detto di essere pentito, ma che aveva alcuni debiti da pagare.
A cura di Ilaria Quattrone
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Un ragazzo di 22 anni è stato arrestato perché accusato di aver rapinato, insieme ad altre due persone, un compro oro e una gioielleria a Brescia. Il giovane, che era il leader della banda, è Sylla Alioune e lavora come modello: attualmente è in carcere insieme a un complice. L'altro è ai domiciliari con il braccialetto elettronico. A convalidare le misure cautelari è stata la giudice per le indagini preliminari Giulia Costantino dopo gli interrogatori.

Le rapine al Compro Oro e alla gioielleria

Un colpo è stato realizzato al compro oro che si trova in via Orzinuovi: è avvenuto il 10 gennaio e sono stati portati via 85mila euro. L'altro si è verificato nella gioielleria in via X Giornata il 23 febbraio: sono scappati con un bottino da settecentomila euro. Il 22enne ha detto di essere dispiaciuto e di averlo fatto "per saldare i debiti accumulati". Ha poi affermato di aver colpito il figlio della titolare della gioielleria, confermato la partecipazione di un 25enne (unico incensurato) e di due donne che si sono finte clienti. In entrambi i casi avrebbe puntato contro i titolari una pistola scacciacani.

Perché è stato convalidato l'arresto

Il 26enne sottoposto agli arresti domiciliari nega di aver partecipato: "Il mio telefonino ha agganciato la cella in zona perché stavo lavorando lì vicino, in via Dalmazia". Entrambi i complici lo hanno scagionato. Ha però ammesso di aver fatto un giro con il 22enne in centro a Brescia: "Non sapevo cosa sarebbe successo la sera". Il 2 marzo avrebbe però ricevuto due Rolex rubati proprio nella gioielleria: "Me li ha dati Sylla, rassicurandomi della loro provenienza lecita, e chiedendomi di fare da tramite e piazzarli a una terza persona". Quest'ultima è indagata, insieme ad altre sei persone, per ricettazione.

Per la giudice sia nel caso di Sylla che in quello del 25enne sussiste il rischio di reiterazione del reato e di fuga: "Indispensabile" quindi "la misura cautelare massima, tenuto conto della estrema gravità delle condotte e dello spessore criminale degli autori che hanno dimostrato di agire in modo organizzato, coordinando ogni fase e movimento".

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