Arresto Genovese, influencer Bertevello: “Feste, droga, agenzie: così le ragazze cadono in trappola”
Feste, case da sogno, piscine con vista sul Duomo. Droga a fiumi e finte agenzie. Ragazze giovanissime attirate con l'inganno e l'illusione di opportunità di lavoro, che si trovano "in situazioni che non si possono neanche immaginare".
Christina Bertevello, 24 anni, influencer da 700 mila follower su Instagram, ha raccontato a Fanpage.it il lato oscuro del mondo dei party esclusivi, dove i sogni di giovani ragazze che puntano al successo possono trasformarsi in incubi popolati di predatori. Quello stesso mondo in cui si è consumato lo stupro di una 18enne che ha portato all'arresto di Alberto Genovese, imprenditore 43enne, ex re delle start-up.
Anche Bertevello, come tante ragazze, è stata ospite di Terrazza Sentimento, l'ormai tristemente noto attico a due passi dal Duomo di Milano dove Genovese organizzava le sue feste. Serate a base di musica, ma anche fiumi di droga a disposizione degli ospiti, come scoperto dalle indagini della Procura di Milano. A Fanpage.it l'influencer ha raccontato la giungla della movida in cui tante ragazze si addentrano in cerca del successo, scontrandosi con una realtà in molti casi fatta di spaccio di droga, prostituzione e violenze.
L'influencer ha spiegato che si è trovata in quella casa in compagnia del suo compagno dell’epoca (conoscente di Genovese) e di altre amiche più grandi con cui ha trascorso alcune ore senza quasi incrociare il padrone di casa. “Eravamo in discoteca e una persona a me cara ci ha chiesto di finire la serata in quel bellissimo attico. Ero lì un po’ per caso, so che non mi sarebbe accaduto mai niente di male perché ero protetta dal mio gruppo ma quando nei giorni scorsi ho saputo dell’arresto ho capito il rischio che ho corso in ogni caso ad andare con tanta leggerezza a casa di uno sconosciuto. Per questo consiglio a tutte le modelle e alle ragazzine che iniziano nel mondo dell’immagine e dello spettacolo di stare molto attente”.
"Ricordo poco di quella sera perché è passato tempo e perché avevo bevuto assieme ai miei amici prima di arrivare da Genovese. Una volta lì abbiamo per lo più fatto il bagno in piscina tra noi. È stata una cosa improvvisata, per questo non avevo neppure il costume per coprirmi".
"Siamo rimasti tutti sconvolti a leggere l'efferatezza con la quale compiva certe azioni", racconta Bertevello, "ci sono molte persone facoltose che hanno la possibilità di fare cose inimmaginabili per una persona normale. Hanno modo di avere la sicurezza davanti a casa per non farti uscire, di portare fiumi di droga, di portare 20 ragazzine inconsapevoli dentro casa. Possono fare di tutto".
La droga "è una costante" nelle feste notturne a Milano, "così come la prostituzione". Serate organizzate da "persone molto abituate ad avere ragazze consenzienti" e molte giovanissime, davanti alla loro avance, "si paralizzano". È quello che sarebbe successo anche alla 18enne violentata durante la festa del 10 ottobre. "Sono sicura che sia rimasta incastrata in una situazione di questo tipo" e per questo "bisogna stare sempre all'occhio quando si entra in casa di qualcuno che non conosci, avere alle spalle qualcuno che ti indirizza a fare scelte consapevoli".
La Bertevello, che ha fatto della provocazione un suo stile di narrazione social, analizza con lucidità la differenza tra il suo essere "professionista dell'immagine" e il mondo delle escort più o meno di lusso, due realtà spesso associate e comunque considerate affini ma che hanno regole d'ingaggio e profili molto lontani. "Io uso la mia immagine per pubblicizzare prodotti, lavoro con brand internazionali, sono una libera professionista che fa un mestiere per cui paga le tasse. Dopo 5 anni a Milano sono riuscita a raggiungere una stabilità economica che se avessi scelto la strada "più comoda" avrei raggiunto dopo un anno".
(intervista di Salvatore Garzillo)