Arresto di Genovese, la 18enne che ha denunciato la violenza: “Sono distrutta, ho vissuto un incubo”
"Sono distrutta, confusa, sotto choc. Mai avrei pensato di andare a una festa e poi vivere un incubo del genere". Sono le parole, riportate dal suo legale, pronunciate dalla ragazza di 18 anni che la cui denuncia ha portato all'arresto di Alberto Genovese, 43 anni, imprenditore e fondatore di diverse start up, accusato di stupro. La giovanissima vittima ha raccontato di essere stata stordita con un mix di droghe, rinchiusa in una stanza per ore e violentata nella casa di Genovese la notte tra il 10 e l'11 ottobre.
Parla la ragazza che ha denunciato lo stupro alla festa di Alberto Genovese
L'avvocato Luca Procaccini ha riferito all'Ansa che la giovane aspirante modella "sta malissimo" dopo quella notte da incubo. Anche lei, come lo stesso Genovese che ora si trova a San Vittore, ha problemi di tossicodipendenza, che lei stessa ha confermato ai magistrati. A ferire la 18enne sono anche alcuni commenti alla vicenda. "È un ulteriore dolore vedersi dipinta come una ragazza leggera, sentirsi dipingere come una che se l'è cercata", spiega l'avvocato. "Pian piano sta prendendo coscienza di quel che le è capitato e intraprendendo un percorso di cure con psicologi".
La giovane sarà risentita dagli inquirenti
La 18enne sarà ascoltata di nuovo nei prossimi giorni dagli inquirenti, il pm Rosaria Stagnaro e il procuratore aggiunto Letizia Mannella che coordinano l'indagine della Squadra Mobile. Anche altri testimoni sono stati sentiti in merito a quanto accadeva durante le feste di Genovese nel suo attico nel centro di Milano, battezzato ‘Terrazza sentimento' . Ieri lo stesso ex re delle start up è stato interrogato per oltre 4 ore dai magistrati. Un colloquio durante il quale ha ribadito i suoi problemi di tossicodipendenza e ha detto di essere stato trasformato dalla droga: “Non sono più l’uomo di 5 anni fa. L’Alberto Genovese di quel tempo, il gran lavoratore che ha creato Facile.it, che ha fondato un impero dal niente, non c’è più”