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Arrestato pusher con disabilità a Milano, lui si giustifica: “Senza braccio, non mi assume nessuno”

I carabinieri di Milano hanno arrestato un giovane senza un braccio a Milano. In Tribunale il ragazzo ha raccontato che con la sua disabilità non riesce a trovare lavoro.
A cura di Enrico Spaccini
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Un giovane è stato arrestato dai carabinieri di Milano della Compagnia di Porta Magenta con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Addosso i militari gli avevano trovato 75 grammi di hashish. Nella mattinata di oggi, martedì 27 agosto, il ragazzo è comparso nell'aula della sezione direttissima del Tribunale di Milano per la convalida dove ha raccontato la sua storia. Arrivato in Italia dal Marocco 19 mesi fa, in ospedale gli è stato amputato l'avambraccio sinistro a causa di una dispersione elettrica in una fabbrica abbandonata adibita a dormitorio. "Senza braccio non mi assume nessuno", ha dichiarato il giovane davanti alla giudice Mariolina Panasiti che, convalidando l'arresto, ha respinto la richiesta di misure cautelari ed espulsione.

Il lavoro nei campi e l'incidente

Prima di arrivare in Italia dal Marocco, il giovane aveva attraversato la Spagna, e prima ancora di vivere a Milano, aveva trascorso alcuni mesi a Roma. Per diverso tempo ha vissuto di espedienti, riuscendo a trovare, sebbene irregolare, alcuni lavori nel settore dell'agricoltura. Una situazione che è andata avanti fino all'incidente che sei mesi fa gli ha provocato una disabilità permanente.

Come ha raccontato lui stesso in Tribunale, aiutato da un interprete, il giovane era stato colpito da una dispersione di corrente elettrica avvenuta in una fabbrica abbandonata che era stata adibita a dormitorio. Trasportato in ospedale, i medici gli hanno dovuto amputare il braccio sinistro e in aula ha mostrato anche le altre lesioni che aveva riportato al costato e alla gamba sinistra.

Le difficoltà nel trovare un lavoro

Dopo quell'incidente, gli è stato concesso un permesso di soggiorno per motivi di cura ed è stato ospitato in una struttura di accoglienza nella provincia di Lodi. I servizi sociali del Comune di Milano hanno confermato che il giovane è stato seguito dall'etnopsichiatria del Centro Sammartini. Tuttavia, la sua nuova condizione di disabilità fisica lo avrebbe più volte ostacolato nella ricerca di un lavoro, per questo motivo ha cercato una strada alternativa nello spaccio.

Il fatto che fosse incensurato e senza precedenti di polizia, per la giudice Mariolina Panasiti dimostra che abbia iniziato a commettere reati "solo dopo l'incidente perché senza un braccio non lo prende nessuno". Per questo ha deciso di convalidare l'arresto, ma di respingere la richiesta di applicazione di misure cautelari, come l'obbligo di firma richiesto dalla Procura, e di espulsione. Il processo è stato rinviato al 17 dicembre.

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