Arrestato per tentato omicidio, il rapper Shiva aveva due machete e armi softair senza autorizzazione
La polizia di Stato ha arrestato ieri mattina Andrea Arrigoni, conosciuto nella scena musicale trap come Shiva. Le accuse nei suoi confronti sono di duplice tentato omicidio e porto abusivo di arma. Il 24enne di Legnano, che ora si trova in carcere a San Vittore, lo scorso 11 luglio ha sparato a due ragazzi, Alessandro R. e Walter P., che si erano presentati al parcheggio della casa discografica Milano Ovest ferendoli alle gambe. Durante la perquisizione di quei locali di Settimo Milanese, gli agenti hanno trovato diverse armi softair, detenute senza autorizzazione, e due machete.
Cosa rischia Shiva
Una pistola giocattolo e alcune mitragliatrici softair sono state trovate all'interno della casa discografica Milano Ovest. Shiva, quindi, dovrà fornire agli inquirenti una spiegazione del perché avesse quelle armi senza l'autorizzazione.
Inoltre, dopo aver perquisito l'auto che è nella disponibilità degli otto indagati, quindi compreso il trapper, gli agenti della polizia hanno trovato anche due machete.
Le accuse nei confronti di Shiva
Quello del porto abusivo di arma è uno dei capi d'imputazione che hanno portato Shiva in carcere la mattina del 26 ottobre. Come ha spiegato il giudice Valerio de Gioia a Fanpage.it, si tratta di un reato che sarebbe ancora più grave se si venisse a scoprire che la pistola che ha usato per sparare ai due ragazzi l'11 luglio aveva la matrice abrasa, quindi non identificabile.
L'imputazione più grave rimane comunque quella del duplice tentato omicidio che la Procura contesta al trapper 24enne. Come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip, Shiva quel giorno ha sparato "ad altezza d'uomo" diversi colpi ferendo due persone. Accusa che comunque potrebbe essere derubricata in lesioni nel corso del procedimento giudiziario.